#ATUPERTU CON LA REGIA DI QUANDO, COME UN COPERCHIO

INTERVISTA AD AURETTA STERRANTINO

“Quando, come un coperchio” è uno spettacolo al quale, lavorandoci, non puoi non legarti profondamente. Il suo modo di indagare quel dissidio tra buio e luce che tocca ciascun uomo, quella sensazione che ognuno di noi prova nel sentirsi isolato dal mondo e non capito, non fino in fondo, toccano corde presenti nell’animo di tutti. La genesi del testo ha preteso un lungo studio e un lungo periodo di assorbimento, la stesura invece è venuta fuori da sé. Le parole stesse mi hanno guidato, in poco tempo avevo di fronte “il coperchio”. Ma non è stato facile affrontarlo.
Quando scrivo è come se completassi un’idea più vasta che abbraccia l’intera regia dello spettacolo. La sua drammaturgia, in effetti. L’analisi condotta sul testo, tentando di indagarne le pieghe più nascoste e di tirare fuori tutti i significati, senza però mai rinunciare a possibilità altre da suggerire, mi ha molto stimolata. Così come tutto il lavoro fatto a tavolino con gli attori, con i quali abbiamo costruito, pezzo per pezzo, le identità, i silenzi, le assenze, gli equilibri.
È stato un lavoro intimo, così particolare e consonante da renderlo speciale per me come per tutti quelli che ci hanno lavorato. Le scene, i costumi, le musiche, le parole… tutto vibra in un accordo non privo delle sue proprie dissonanze.
L’esperienza romana con Erebo. Il lungo Addio è stata molto importante perché ci ha consentito di misurare il nostro lavoro sulla percezione di un pubblico nuovo, con un’altra sensibilità e una differente educazione teatrale. L’esito di questo confronto ci fa sentire, oggi, ancora più forte la responsabilità di rimanere fedeli alla nostra poetica, alla linea artistica che in questi anni stiamo percorrendo. Per questo, tornare in scena a Messina, soprattutto con “Quando, come un coperchio” rappresenta una sfida ancora più stimolante, un’ulteriore occasione per proporci esattamente come siamo, in perenne costruzione e decostruzione, senza alcun interesse verso le mode o le tendenze.