RICOMPORRE SE STESSI

L’OSSERVATORIO CRITICO DI QA PER IL CORTILE TEATRO FESTIVAL 2020 – MESSINA
di Andrea Ansaldo

Il Cortile Teatro Festival si è chiuso il 10 agosto con la performance site-specific di Gaia Gemelli Defragmentō nella cornice del cortile di Palazzo Calapaj – D’Alcontres. Nelle vesti sia di danzatrice che di coreografa, Gemelli propone un “movimento” ripetuto in loop che racconta soprattutto di se stessa e della sua condizione umana ritrovata, ma in cui molte persone non faticheranno a rivedersi.

Figlio di un momento storico senza precedenti qual è il nostro, Defragmentō è una performance fisica coadiuvata da un supporto video e musicale che accompagna il movimento. Gaia Gemelli danza a piedi nudi, inanellando una serie di movimenti che conducono, come da sottotitolo della performance, da molte a una e ritorno. Tutto inizia su un cubo che sembra metafora di una costrizione fisica e creativa, per poi spostarsi sul pavimento del cortile, come a voler ritrovare il contatto con la realtà. Infine, la danzatrice impila uno sopra l’altro delle piccole forme di legno, plasmando con esse una nuova, piccola struttura, attorno alla quale si rannicchia in una posizione che rimanda a una condizione infantile. Nel frattempo, ai lati, vengono proiettate su dei pannelli una serie di video: vorticose clip speculari, mosaici video e altre pose atte a creare un ulteriore commento visivo alla performance fisica. A non convincere appieno del supporto video è la posizione dei pannelli, troppo vicini allo spettatore, che rischiano di distogliere il fuoco della scena dalla vera protagonista.

Nonostante ciò, Defragmentō, attraverso la coreografia e l’allestimento, riesce a restituire allo spettatore il nucleo dell’idea da cui è nato. Il tema portante è la riunificazione, il ricomporsi. Un percorso fatto di limiti e restrizioni che poi si libera da ogni fardello allo scopo di ritornare alla serena unione di volontà e possibilità. Defragmentō è una performance che assume i tratti della rappresaglia, della risposta creativa nei confronti d’ogni divieto. La coreografia, insieme a ciò che la supporta, crea un percorso palingenetico che si declina in poco meno di sette minuti. Il complesso di luci e ombre creato da Stefano Barbagallo per l’occasione taglia ed eleva i tratti e i movimenti di Gemelli e del suo percorso verso l’unità, così come riesce a donare ulteriore carattere alla splendida cornice in cui avviene la performance.

All’interno di questa rassegna, Defragmentō rappresenta l’appuntamento finale e, volendo, si può pensare che questo posizionamento nel cartellone abbia quasi un intento simbolico: è una piacevole coincidenza constatare come una performance simile, con uno svolgimento così legato al tema della rinascita e della riunificazione, chiuda il primo festival cittadino post-lockdown. Trovare a forza un senso alle cose non è quasi mai un esercizio utile, ma è rincuorante pensare che Defragmentō possa rappresentare, idealmente, un messaggio finale ottimista e speranzoso.

DEFRAGMENTŌ
Suite in cortile
Composizione e movimento da molte a una e ritorno
di e con GAIA GEMELLI
regia Stefano Barbagallo
Produzione Danzarte/Castello di Sancio
SITE-SPECIFIC PERFORMANCE
vista al CORTILE TEATRO FESTIVAL
diretto da Roberto Zorn Bonaventura
Castello di Sancio

Ph. Giuseppe Contarini – Fotoinscena