#INTACITOQUADRANTE – APPROFONDIMENTI: V. QUADARELLA

INTERVISTA A VINCENZO QUADARELLA, COMPOSITORE, A CURA DI VINCENZA DI VITA

Qual è stato il primo pensiero dopo avere letto il testo?
Il testo, come al solito, era complesso. Ho riletto attentamente e mi sono lasciato trasportare dalle emozioni, e allora ho trovato la chiave di lettura, la mia personale chiave di lettura che mi ha trasportato in un luogo senza tempo e senza spazio, dove un suono di pianoforte era in primo piano.

Come avete lavorato alle musiche con il drammaturgo?
Mi ha dato qualche indicazione, più che altro sui rumori di scena, ma sulle musiche ho semplicemente scritto, registrato e consegnato. Poi la regista/drammaturgo ha modulato il suo spazio sonoro sulle mie musiche.

 C’è un brano che potrebbe racchiudere l’intera opera? Qual è?
Non c’è un brano specifico ma tutto parte da un tema di pianoforte che viene rielaborato più volte, sia con strumenti diversi che con arrangiamenti diversi. Questa volta ho concepito il lavoro come un album vero e proprio, anzi un album a tema, partendo proprio da quelle tre note di pianoforte.

Qual è lo strumento più usato e perché?
Come dicevo è proprio il pianoforte. In realtà non è esattamente il mio strumento ma quest’inverno mi sono ritrovato curvo sulla tastiera a scrivere brani, uno nello specifico, e rielaborali. A questa base ho poi aggiunto i miei suoni soliti, con particolare riguardo questa volta alle frequenze basse, che grazie ad un particolare progetto audio riusciremo a far risaltare adeguatamente.