SI RICOMINCIA DA QUI

L’OSSERVATORIO CRITICO DI QA PER IL CORTILE TEATRO FESTIVAL 2021
di Francisca M.

«Franco sei tu?»

È così che inizia Beckett On Tourette, portato in scena dalla compagnia VRABpictures il 20 settembre 2021 nello spazio dell’Area Iris. All’inizio dello spettacolo, che chiude l’edizione 2021 del Cortile Teatro Festival, l’attrice Lucilla Mininno si presenta nelle vesti di un tecnico. È sola e lo studio televisivo è vuoto, Franco non arriva e non le resta che rivolgersi a un pubblico che divertito le risponde di non essere chi lei cerca. Già dall’inizio si afferma il ruolo del pubblico; non è fondamentale in quanto si presuppone che stia seguendo lo spettacolo da casa, eppure al tempo stesso lo è per la realizzazione della scena dal momento che fa esattamente ciò che ci si aspetta che un pubblico faccia: ride, partecipa pur sapendo di non poter essere ascoltato, si pone delle domande. Siamo nel periodo della quarantena, fuori c’è il covid e il pubblico è sintonizzato da casa sul programma Cosa è successo a un certo punto?, ed è proprio questa domanda che porta lo spettatore sulla propria condizione («come siamo arrivati qui?», «che cosa abbiamo fatto per meritarcelo?», «come potremmo rimediare?»). Con la speranza di trovare una risposta alle proprie domande, il pubblico volge lo sguardo al palco sul quale ora c’è Lucilla Mininno nelle vesti di una presentatrice televisiva. Alle sue spalle una porta illuminata con i led, nello spazio delimitato una poltrona, che le è stata portata da fuori dalla scena e che sistema lei stessa, e una sedia con un leggio che sistema successivamente Roberto Zorn Bonaventura per il maestro Samuel Beckett interpretato da Giovanni La Fauci. Al cominciare del programma si sentono delle voci registrate. Sono quelle della sigla del programma e ripetono «Cosa è successo a un certo punto?», titolo dello show. Durante la sigla,  Lucilla Mininno, con un look anni ’80, come una modella impacciata in uno spot pubblicitario tiene un materassino  sulla testa, muovendosi da destra a sinistra fino alla conclusione della sigla, quando, per l’inizio diretta, va nuovamente a cambiarsi. Inizia il programma e più volte la presentatrice sbaglia il saluto di inizio diretta. A interrompere una trasmissione di per sé già precaria, vi è un particolare vicino affetto dalla sindrome di Tourette. La presentatrice si innervosisce e più volte, spinta anche dall’incessante silenzio del maestro Samuel Beckett, scoppia in crisi di urla. La situazione è comica, da una parte una voce indesiderata e dall’altra un irritante silenzio. Il pubblico è impaziente e la donna cerca di far proseguire il programma nel migliore dei modi. Eppure la sua situazione l’hanno vissuta tutti, il disperato bisogno di far andare le cose meglio durante un periodo che non sembrava riservare a nessuno altro se non la morte, la paura e la disperazione. Molti oserebbero dire di aver vissuto un periodo assurdo e proprio per questo sul palco c’è Beckett che con una non trascurabile serietà, mette in scena una delle sue frasi più celebri: «Quando si è nella merda fino al collo non resta che cantare».
E infatti canta, e con lui anche qualcuno del pubblico che conosce a memoria le canzoni, che spaziano dagli anni ’80 fino al secolo attuale. E a quanti potrebbe capitare di essere interrotti da un vicino con la sindrome di Tourette? È ponendosi queste domande che lo spettacolo dà la risposta, una risposta velata, nascosta fra le risate e l’intento di sdrammatizzare un periodo storico devastante. C’è stato un momento in cui qualcuno ha smesso di porsi delle domande, in cui qualcuno ha smesso di perseguire le cose fino in fondo. In quell’esatto momento ha smesso di succedere qualcosa ed è ora, in questo periodo assurdo, che Beckett e la sindrome di Tourette si incontrano.
Lo spettacolo si conclude con un ripasso dei principi fondamentali della Costituzione Italiana. Se non si comincia da questo non si finirà da nessuna parte.

 

BECKETT ON TOURETTE
con Giovanni La Fauci e Lucilla Mininno
e Francesco Zecca nel ruolo sospeso di Tizio E.
regia Lucilla Mininno
scenografia Giovanni La Fauci e Simone Di Blasi
costumi Giovanni La Fauci e Lucilla Mininno
musiche Giovanni La Fauci, Simone Di Blasi, Claudio La Rosa, Giovanni Brancati
records, mix & master Delek Studio
audio Giovanni Brancati e Claudio La Rosa
luci Stefano Barbagallo
trucco Ivana Mirenda
realizzazione costumi Sartoria Santi Macchia
Un ringraziamento per le loro voci e domande a Cristina Cellini, Jonny Costantino, Elettra Giuffrè, Francesco Godina, Fabiana Iacozzilli, Paola Landini, Claudio La Rosa. Un ringraziamento speciale al Professor Roberto Zaccaria e alla Costituzione Italiana
VRAB pictures
Visto al CORTILE TEATRO FESTIVAL
diretto da Roberto Zorn Bonaventura
Castello di Sancio

Ph. Giuseppe Contarini – Fotoinscena