LA POESIA CHE TUTTO MUOVE

L’OSSERVATORIO CRITICO DI QA SU LE VIE DELLA POESIA
a cura di Francisca M. e Sara C.

Il 21 ottobre 2022, in occasione della prima giornata del Festival degli Aquiloni, abbiamo avuto la possibilità di seguire l’inaugurazione de Le vie della Poesia, un percorso, scandito dall’esposizione di versi di poeti, che si snoda dalla chiesa di Torre Faro e termina all’istituto marino Horcynus Orca.  Si tratta di una bellissima e coinvolgente iniziativa che ha permesso agli abitanti del piccolo borgo di Torre Faro, e non solo, di avvicinarsi alla poesia semplicemente passeggiando. Sono state selezionate poesie di autori siciliani e non, partendo dai classici come Pirandello, Leopardi e proseguendo con Jolanda Insana, Mario Falcone, Giuseppe Sanò, Vincenzo Consolo e molti altri. Curatrice dell’evento è Marta Cutugno, un’esperta studiosa di poesia, nonché artista e musicologa. A inaugurare l’apertura del percorso poetico, con la lettura di alcuni versi, sono stati proprio Marta Cutugno e il professore Rando, ordinario di Letteratura Italiana nonché Direttore del Dipartimento di Studi Linguistico-Letterari e della Documentazione Storica e Geografica presso l’Università degli Studi di Messina.
In seguito abbiamo avuto la possibilità di intervistare Marta Cutugno e uno dei poeti siciliani contemporanei coinvolti, Mario Falcone.

INTERVISTA A MARTA CUTUGNO
Come nasce questo progetto?
M.C.: Nasce dall’idea di invadere di poesia il borgo in cui siamo cresciuti, perché noi riteniamo che essa sia una forma di arte e di espressione e che – così come la pittura muove i colori e così come la musica muove il suono –  la poesia, grazie al movimento delle parole, ci immerge nelle emozioni. Per noi che siamo così visceralmente legati a questa terra era importante anche dare un’impronta fortemente culturale all’evento del Festival degli Aquiloni.
Questa installazione era stata già fatta nell’ultima edizione del festival prima della pandemia, siccome ha riscosso tantissimo successo allora abbiamo pensato di riprenderla però ampliandola. Infatti nell’edizione precedente erano una cinquantina di testi mentre adesso sono ottanta e il giro è molto più lungo: dalla chiesa arrivano vicino al parco Horcynus. C’è molta felicità, molta contentezza in noi per questa cosa e speriamo che la poesia arrivi a tutti e che muova gli animi.

In che modo avete selezionato i diversi autori delle poesie?
Li abbiamo selezionati io e il professor Rando, lui mi ha indicato i poeti più legati al nostro territorio perché lui per esperienza li conosceva e poi sono stati selezionati anche tanti poeti che non sono siciliani, in modo da fare arrivare questo evento anche a tutta l’Italia.

 

INTERVISTA A MARIO FALCONE

Fendevi la folla,
io vendevo sogni.

Ricordo ancora la richiesta:
per caso signore vende anche coraggio?

No, mia cara, quel poco che ho
Mi serve per vendere sogni.

Mario Falcone


Cosa significa per lei vedere i suoi versi offerti agli occhi del pubblico?
M.F.: Sono al mio settimo romanzo e a novembre esce il mio primo romanzo per ragazzi. Ogni tanto, senza dirlo a nessuno, scrivevo dei versi e Marta, che è temeraria, li ha voluti leggere. Io, onestamente, mi vergognavo pure: ogni tanto ne pubblico qualcuno sui social, ma soprattutto per testare la reazione, e devo dire che i feedback sono sempre abbastanza positivi; adesso li sto raggruppando sperando che qualcuno li pubblichi.

Qual è il suo rapporto con la poesia?
M.F.: La poesia mi è sempre piaciuta, leggo di tutto, da Montale a Bukowski; mi piace la poesia che racconta la realtà, che racconta la strada, ed è un po’ quello che voglio fare io. Non sono un poeta ‘fine’: avendo lavorato come sceneggiatore e lavorando ancora come sceneggiatore, lavoro per immagini, per cui quello che scrivo sulla pagina sono sempre flash, fotografie; cerco di raccontare quella che è la realtà, la realtà come genere umano, perché è la cosa che più mi piace. Poi ho mandato un paio di cose a lei ed è stata molto carina. In realtà non ha scelto quello che io speravo che lei scegliesse perché speravo che la persona a cui l’avevo dedicata venisse e leggesse ciò che avevo scritto. E quindi sono questo tipo di poeta, sono un ‘ragazzo di strada’.
Un poeta che io ho amato tantissimo, quando vivevo a Roma, è Victor Cavalli, ormai morto, un poeta veramente forte, che conoscevo perché faceva soprattutto teatro, come attore. Egli organizzò, con l’allora assessore Nicolini, dal ‘79 all’ ‘81 il Festival dei Poeti a Castel Porziano, a Ostia, Festival dei Poeti però sulla spiaggia, che era aperta a tutti, quindi tutti potevano salire sul palco e declamare le loro poesie; succedeva un po’ di tutto, tanto che l’ultimo giorno il palco crollò e io dissi «i poeti hanno ucciso la poesia». Ma ogni anno c’erano Ginsberg, Ferlinghetti, Goethe, Gregory Corso, i più grandi poeti della big generation e io come spettatore stavo là.

Quale può essere secondo lei il ruolo della poesia oggi?
M.F.: Abbiamo bisogno di poesia, in questi tempi brutti. Abbiamo bisogno di bello, di poesia che ci nutra l’anima. Francesco è un regista, un grande regista, con cui io lavoro e ho il piacere e l’onore di lavorare, e parliamo sempre di questo, parliamo sempre del bello, della poesia, di raccontare la bellezza. Quando mi hanno chiamato per questa manifestazione io li ho ringraziati, perché mi invitano finalmente a una cosa bella!

 

LE VIE DELLA POESIA
a cura di Marta Cutugno
percorso poetico per le vie di Torre Faro all’interno del
IV FESTIVAL DEGLI AQUILONI
organizzato da PRO LOCO CAPO PELORO
ottobre 2022, Torre Faro – Messina