I NOSTRI #NUTRIMENTINPERIFERIA

LO SGUARDO DELL’OSSERVATORIO CRITICO DI QA SU NUTRIMENTINPERIFERIA 2022
a cura di Giulia C., Maria Cristina Cannavò, Giulia Cavallaro, Sara C., Francisca M.

Da novembre a dicembre 2022 abbiamo avuto modo di seguire Da Nord a Sud, ultima parte della programmazione di Nutrimenti Terrestri ideata all’interno del progetto Nutrimentinperiferia: tanti spettacoli in scena in diverse zone della città, per portare il teatro laddove difficilmente arriva.
Proviamo a raccontare la nostra esperienza, ringraziando chi ci ha dato modo di essere presenti.

3 novembre ’22: LA CONFERENZA STAMPA (Feltrinelli Point, Messina)
DISTANZE VICINE di Giulia Cavallaro

Continua in giro per la città il progetto Nutrimentinperiferia, firmato da Nutrimenti Terrestri e reso possibile grazie ai finanziamenti del Ministero della Cultura e del Comune di Messina per la ripresa degli spettacoli dal vivo. Il 3 novembre, presso la Feltrinelli Point di Messina, durante la conferenza stampa, è stata presentata la seconda parte del progetto: presenti, oltre al direttore artistico di Nutrimenti Terrestri, Maurizio Puglisi, anche Giuseppe Ministeri per Tao Scs e alcuni degli artisti protagonisti dei prossimi spettacoli.
Nutrimentinperiferia continuerà a portare spettacoli in giro per la città con la seconda parte di Da Nord a Sud, che si dispiegherà dal centro fino alla zona nord, attraversando numerosi luoghi: dal Teatro Annibale Maria di Francia fino alla Chiesa di S. Maria Alemanna, al Teatro San Matteo di Giostra e all’Aula Magna Vittorio Ricevuto del Papardo.
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4 novembre ’22: OGNI BELLISSIMA COSA (Enoteca Provinciale S. Placido Calonerò, Messina)
IL POTERE DELLE COSE SEMPLICI di Giulia Cavallaro
Il 4 novembre, presso l’Enoteca Provinciale S. Placido Calonerò, all’interno della rassegna Nutrimentinperiferia, è andato in scena lo spettacolo Ogni bellissima cosa, scritto da Duncan Macmillan e Jonny Donahoe, tradotto e diretto da Monica Nappo e interpretato da Carlo De Ruggieri.
Il pubblico è disposto attorno alla scena: uno sgabello, sopra una boccia di vetro con dentro dei bigliettini; una cassapanca con su alcuni oggetti – libri, una pianola, un piccolo megafono –, un uomo.
A volte il potere delle cose semplici è il più forte.
Quando si arriva al proprio posto ci si trova già dentro lo spettacolo. Il protagonista si avvicina timidamente agli spettatori man mano che prendono posto e consegna dei bigliettini numerati con su scritte delle parole o delle frasi.
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6 novembre ’22: QUANDO LE PORTE DELLE CASE RESTERANNO DI NUOVO APERTE (Teatro Annibale Maria di Francia, Messina)
«DON’T ACT, BE» di Maria Cristina Cannavò
La pièce – di cui Simone Corso cura testo e messinscena, affiancato dalla dramaturg Jovana Malinaric – è spiccatamente provocatoria e prende le mosse da un fatto di cronaca di quattro anni fa, il cui protagonista-vittima è Angelo Cosimo Stano, il cosiddetto «pazzo di Manduria».
I tre protagonisti dello spettacolo (interpretati da Simone Cammarata, Carmelo Crisafulli, Paola Francesca Frasca) calamitano l’attenzione generale, atteggiandosi sul palco a mo’ di giocolieri. Le scene dominate dalle loro bravate si svolgono anche in mezzo al pubblico, che viene coinvolto, provocato.
Maschera da anziana donna sul volto, abbigliamento minimal (degli shorts sportivi neri, come nera è la maglia che indossano) e voglia sfrenata di nuocere, i giovani, così terribilmente normali, scherniscono Stano, appellandolo prima ‘maiale’, in rima con ‘carnevale’ − lyrics di una filastrocca irriverente − e cantando poi Blauer del rapper Paky. Esibizione ributtante questa, che verrà ripresa alla fine dello spettacolo.
I gesti dei giovani, il loro linguaggio sporco, la loro prepotenza sembrano attagliarsi a perfezione allo stereotipo di teenager della Gen Z, quella dei cosiddetti ‘nativi digitali’. Ne è un esempio una riproduzione scenica di una chat Whatsapp tra due dei protagonisti che condividono informazioni e commenti beffardi sulle condizioni di salute di Stano dopo la loro “marachella”. Anche la riproduzione (almeno nell’intento verosimile) di un video tratto dal canale YouTube, improntato alla diffusione di news, gestito dall’unica ragazza del branco, contribuisce a costruire il profilo di un adolescente-tipo: Vera (questo è il suo nome) dedica al tema «share the death» un intero appuntamento per i suoi followers, banalizzando la morte con una dissacrante classifica di tragedie tratte dai fatti di cronaca, ivi compresa quella di Stano, che ottiene il terzo posto. A scene di questo tipo si alternano frammenti di un monologo registrato, accompagnato dalla proiezione di scatti di repertorio dell’abitazione di Antonio Stano e video con cui si dà voce ai pensieri del pensionato, attraverso l’attore Annibale Pavone.
«Don’t act, be» si legge sulla maglietta di Vera, un monito per barcamenarsi in un ‘metaverso’ dove non c’è più spazio per la verità, dove restare umani risulta un’utopia.

QUANDO LE PORTE DELLE CASE RESTERANNO DI NUOVO APERTE | testo e messa in scena Simone Corso | dramaturg Jovana Malinaric | con Simone Cammarata, Carmelo Crisafulli, Paola Francesca Frasca |senza Annibale Pavone |Produzione Nutrimenti Terrestri | Visto al TEATRO ANNIBALE  MARIA DI FRANCIA (ME) il 6 novembre 2022 nell’ambito del progetto Nutrimentinperiferia/ da Nord a Sud

 

11 novembre ’22: MA SÌ DAI (Aula Magna Vittorio Ricevuto)
FUGGIRE LA REALTÀ di Francisca M.
«Ma sì dai» è questa la frase con cui si conclude la prima assoluta dello spettacolo MA SÌ DAI – visione antropologica dell’animale maschio di e con Tony Canto e Maurizio Marchetti, prodotto da Nutrimenti Terrestri.
In scena due uomini, entrambi sposati e con figlie, il cui unico destino sembra quello di dover essere sottomessi all’essere femminile. Entrambi fuggono da realtà possibilmente definibili ‘scoccianti’, con la speranza di poter portare avanti i loro sogni, come ad esempio quello di suonare la chitarra per Maurizio (Tony Canto). Il tema dello spettacolo – che propone il cliché maschilista del marito che si lamenta della moglie ripensando alle vecchie fiamme – è il sostanziale fallimento dell’uomo rispetto alla donna. Nonostante rischi di risultare a tratti banale, soprattutto per alcune delle tesi avanzate dai due personaggi (ad esempio il fatto che la donna riesce in tutto semplicemente perché è più brava, più forte e più resistente), lo spettacolo riesce a divertire, risultando anche più leggero grazie al binomio canto-recitazione che, per un primo momento, funziona creando un’atmosfera godibile e coinvolgente. In una prima parte, infatti, prevalgono i botta e risposta divertenti fra i due personaggi, interrotti talvolta da momenti musicali eseguiti dal musicista e dalla band in scena (Simona Vita al pianoforte, Antonio Vasta alla fisarmonica, Gianluca Scorziello alle percussioni, Massimo Pino al basso). A Tony Canto sono assegnate poche battute che per tutto il tempo danno l’impressione di servire solo ad accentuare la drammaticità dello stato in cui vivono i due uomini, ma che al contempo fanno da sostegno alla recitazione di Maurizio Marchetti, la cui bravura e capacità di intrattenimento sono visibili fin da subito. Nella seconda parte dello spettacolo, però, le battute di Tony (Marchetti) sembrano diventare solo un pretesto per lasciare spazio ai momenti musicali di Tony Canto. Il binomio canto-recitazione, che fino a quel momento aveva divertito il pubblico creando una piacevole atmosfera, si trasforma in una sequenza di canzoni che, cantate o recitate, rischiano di rovinare l’equilibrio iniziale dello spettacolo, ora dominato da pezzi cult della musica italiana, da Piazza Grande di Dalla fino alla celebre Parlami d’amore Mariù.
Il taglio ironico dello spettacolo si rivela vincente, tuttavia lo spettacolo non lascia domande, inoltre variare la tipologia dei brani scelti avrebbe probabilmente potuto coinvolgere anche ragazzi più giovani.

MA SÌ…DAI | di e con Maurizio Marchetti e Tony Canto | regia Maurizio Marchetti | regista collaboratore Laura Giacobbe | musiche originali Tony Canto | e con Simona Vita (pianoforte), Antonio Vasta (fisarmonica), Gianluca Scorziello (percussioni), Massimo Pino (basso) | produzione Nutrimenti Terrestri | Visto all’Aula Magna Vittorio Ricevuto, giorno 11 novembre 2022 nell’ambito del progetto Nutrimentinperiferia/ da Nord a Sud

 

25 novembre ’22: STAY HUNGRY (Aula Magna Vittorio Ricevuto)
FAME DI VITA di Giulia Cavallaro
Stay Hungry – Indagine di un affamato, diretto e interpretato da Angelo Campolo, conta già numerose repliche in tutto il territorio nazionale e ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Nolo Fringe Festival nel 2019 e il premio In Box nel 2020.
Lo spettacolo racconta il percorso dell’attore e protagonista, lo stesso Angelo Campolo, durante i laboratori teatrali che ha tenuto dal 2015 con ragazzi migranti, ospiti negli anni delle case di accoglienza del territorio messinese. Salito sul palco, l’attore chiede alla regia di spegnere le luci di sala e dichiara che ci si trova davanti a uno spettacolo di narrazione; si siede alla scrivania allestita sul palco (l’ideazione scenica è di Giulia Drogo) e accende il suo pc. Dietro di lui uno schermo su cui, di volta in volta, vengono proiettati video e immagini che accompagnano il racconto. Campolo crea uno spettacolo che si dichiara come ‘finzione’ pur raccontando una forse scomoda verità che probabilmente il pubblico non conosce, o almeno non così a fondo: i bandi, i finanziamenti stanziati per progetti teatrali che, seppur spesso diano vita a progetti interessanti, rischiano di trasformare persone e luoghi in semplici mezzi utili solo a raggiungere i tanto aspirati fondi.
Il fulcro della pièce diventa allora liberare quelle stesse persone, nel suo caso quei ragazzi scappati dall’Africa, dall’etichetta di ‘gente che scappa’ per capire che sono molto di più. L’attore, tramite il racconto del progetto che ha portato avanti, delinea nel corso dello spettacolo le asperità incontrate durante il lavoro con i ragazzi, inizialmente ostili perché diffidenti. La mossa che si rivelerà vincente da parte di Campolo sarà provare a mettersi nei panni di chi si trova davanti, facendosi trascinare dall’imprevedibilità degli eventi e dai risultati che il laboratorio gli fornirà, seppur diversi da ciò a cui all’inizio aveva pensato.
Stay Hungry: un invito, probabilmente, ad avere fame di vita, di esperienze, di conoscenza, grazie al confronto con la storia di chi è stato faccia a faccia con la morte e di chi, scappato dalla propria parte di mondo, si trova con un pugno di mosche in mano.

STAY HUNGRY. Indagine di un affamato | di e con Angelo Campolo | assistente alla regia Antonio Previti | organizzazione generale Giuseppe Ministeri | segreteria Mariagrazia Coco | produzione Compagnia DAF Teatro dell’esatta fantasia | photo Paolo Galletta | visto all’Aula Magna Vittorio Ricevuto, il 25 novembre 2022 nell’ambito del progetto Nutrimentinperiferia/ da Nord a Sud

 

27 novembre ’22 – Oἶδα (Teatro Annibale Maria di Francia)
BACCANTI CONTEMPORANEE di Sara C.
Lo spettacolo Oἶδα (produzione di Amunì Babel con la regia di Giuseppe Provinzano) è una riscrittura delle Baccanti di Euripide che vede in scena cinque interpreti – Sergio Beercock, Naomi Adeniji, Julia Jedlikowska, Jean-Mathieu Marie e Alfred Sobo Blay – nei panni di baccanti contemporanee.
Ancor prima che gli spettatori prendano posto, nel foyer giungono i cinque attori: indossano un body bianco, una gonna nera dai bordi tagliati, degli anfibi dai lacci rossi, un impermeabile trasparente, uno zaino rosso e un paio di cuffie. I performer, in preda a balli spensierati che attirano subito l’attenzione degli spettatori, rientrano in sala seguiti dal pubblico, salgono sul palco, prendono dai loro zaini dei copricapi e delle corde, che fungono da interiora, e li collocano al centro. Quattro di loro si posizionano dietro ai microfoni situati agli angoli del palco, mentre Sergio Beercock, nelle vesti di Dioniso stesso, dio dell’ebbrezza e del sovvertimento,  e alternativamente di Penteo, sindaco della città, si posiziona dietro una postazione allestita con un computer, un microfono e due casse. Le luci di sala si spengono e il palco è bagnato da luci bianche e verdi: a rompere la quiete sono le voci degli adepti del dio, che riecheggiano registrate, sempre sulle note ritmiche dell’evoè. Mediante dei microfoni scenografati come tirsi, in onore di Dioniso, Sergio Beercock si occupa di narrare la controversia che vede il sindaco, Penteo, strenuo oppositore al culto di Dioniso, facendo riferimento al mondo moderno spesso attraverso richiami giornalistici. Questo spettacolo, così come tutti quelli del progetto Amunì Babel, è interpretato da attori di diverse nazionalità che spesso usano la propria lingua d’origine. Pur portando in scena i personaggi della tradizione classica, Oἶδα si discosta dalla tragedia da cui parte, utilizzandola solo come pretesto iniziale per descrivere una realtà in cui le discriminazioni sono ormai fortemente radicate.

Oἶδα. UN RITO MUSICALE TEATRALE | drammaturgia di Beercock (da “Le Baccanti” di Euripide) |regia di Giuseppe Provinzano | interpreti: Sergio Beercock, Naomi Adeniji, Julia Jedlikowska, Jean-Mathieu Marie e Alfred Sobo Blay | luci e suono di Gabriele Gugliara | movimenti scenici di Simona Argentieri |costumi: Silvia Pirrotta. Assistente alla regia: Rossella Guarneri | tutor e coordinamento: Diana Turdo | organizzazione: Agnese Gugliara |  musiche di Beercock | produzione Amunì Babel e NutrimentINPeriferia | visto al Teatro Annibale Maria di Francia di Messina il 27 novembre 2022 nell’ambito del progetto Nutrimentinperiferia/ da Nord a Sud

 

11 dicembre ’22: CORDE DI PASSIONE (Chiesa di Santa Maria Alemanna)
MUSICA E POESIA di Giulia C.
La Chiesa di Santa Maria Alemanna domenica 11 dicembre ha accolto al suo interno l’Ensemble Macramè in occasione del concerto Corde di passione, nato da un’idea della musicista Silvana Urso. Allo spegnersi delle luci, il dolce suono dell’arpa della Urso illumina il palco insieme alle chitarre di Alessandro Monteleone, Mauro Salamone, Juliano Parisi e il flauto di Raimondo Broccio. I brani, scelti dal repertorio spagnolo e napoletano, si intrecciano con alcune poesie (tra le quali si riconoscono versi di Alda Merini e Robert Musil) scelte e organizzate in modo da creare una sorta di filo narrativo, un percorso, guidato da Mauro Failla, voce recitante, che conduce a una ‘finestra’ attraverso la quale il pubblico può scorgere con l’immaginazione due amanti in procinto di dirsi addio: la sofferenza sul palco viene amplificata dai colori algidi delle luci che sfumano dal glicine al blu come la notte che incombe sul destino dei due innamorati. La situazione creata non riesce però a essere del tutto coinvolgente e sembra richiamare alla mente alcuni cliché della relazione amorosa: una donna che si strugge d’amore per la sua metà, un rapporto destinato a finire o la bramosia di un momento di passione. Certo, il concerto non ha l’intenzione di diventare una pièce ma di porre al centro la musica eseguita dal vivo, carica di passione, intrecciandola con la poesia per dare vita a un’atmosfera suggestiva, che però a tratti viene meno a causa del poco respiro tra una canzone e l’altra che non permette di godere appieno dell’intimità creata sul palco.

CORDE DI PASSIONE | con l’ Ensemble Macramè | arpa: Silvana Urso | chitarra: Alessandro Monteleone, Mauro Salamone,  Juliano Parisi | flauto: Raimondo Broccio | voce: Tiziana Filiti | voce recitante: Mauro Failla | produzione: Nutrimenti Terrestri | visto alla Chiesa di Santa Maria Alemanna giorno 11 dicembre 2022 nell’ambito del progetto Nutrimentinperiferia/ da Nord a Sud