ELENA ZETA
Messina classe ’90, legge e scrive, qualsiasi cosa. Nel corso del tempo viene rapita dal teatro, a cui si dedica costantemente decidendo parallelamente di occuparsi di scrittura e di parole, delle forme che possono assumere e dei significati che possono avere; e, ovviamente, di preoccuparsi di come vengono usate.
Inizia la sua formazione giovanissima: dal 1998 al 2003 è iscritta alla Scuola di Musica Progetto Suono, dove studia sassofono contralto con Orazio Maugeri, musica d’insieme con Liliana Minutoli e canto corale con Giulia Pino. Come membro del coro di voci bianche, partecipa ai primi allestimenti professionali, tra cui la Bohème per la regia di Giorgio Barberio Corsetti (2001) presso il Teatro Vittorio Emanuele di Messina e una Turandot firmata Mariano Furlani per Taormina Arte 2003.
Si diploma al Liceo Scientifico G. Seguenza, dove frequenta due premiati corsi: il laboratorio teatrale Palcoscenico e il coro polifonico Maurolico-Seguenza.
Si iscrive poi alla laurea triennale DAMS (curr. teatro) dell’Alma Mater Studiorum di Bologna (2008), svolge tirocinio formativo presso la Compagnia Teatro dell’Argine, affiancando Deborah Fortini in diversi laboratori nelle scuole superiori e nei CTP, per poi laurearsi con la tesi in drammaturgia Il sogno di una città a teatro. Albert Camus uomo di scena con Gerardo Guccini come relatore (2013).
Durante questi anni affianca la formazione universitaria a diverse esperienze tra cui Teatro dell’Oppresso con l’Associazione KRILA, critica teatrale con Massimo Marino, laboratori e stage sulla creazione attoriale con Tanino De Rosa.
Si trasferisce a Roma dopo l’ammissione al Master di I livello in Drammaturgia e sceneggiatura presso l’Accademia d’Arti Drammatiche Silvio D’amico, dove svolge tirocinio formativo con Fabrizio Arcuri e Matteo Angius (Accademia degli Artefatti) e ottiene il master con una tesi in regia teatrale sulla Medea di Christa Wolf, che ha come relatore il M° Lorenzo Salveti (2015).
Dopo una prima esperienza di workshop con Joris Lacoste e Jeanne Revel di Collectif W sull’azione in situazione di rappresentazione e i suoi meccanismi, porta avanti sotto diversi aspetti e in diversi modi lo studio del media teatro, fa diverse esperienze come dramaturg e si interessa ai possibili usi dei meccanismi della rappresentazione come educazione, attraverso laboratori per adolescenti e preadolescenti che si dispiegano a cavallo tra letteratura e teatro.
Dal 2015 lavora con la Casa editrice Mesogea, che si occupa del Mediterraneo e delle sue culture, dapprima in rappresentanza alla fiere del libro, poi come segretaria, correttrice di bozze e redattrice, oltre che coconduttrice, insieme a Caterina Pastura e Anita Magno, di laboratori ed eventi legati ai libri, agli autori e alle tematiche che guidano il progetto editoriale. Fino al 2018, collabora anche al festival delle culture mediterranee Sabir Fest, principalmente nel ruolo di coordinatrice dei volontari delle scuole superiori.
Nel 2016 conosce Auretta Sterrantino e Vincenzo Quadarella, e dallo spettacolo Wunderkammer in poi è parte della famiglia QuasiAnonimaProduzioni. Oltre ad essere assistente alla regia della Sterrantino, insieme alla compagnia porta avanti progetti di educazione alla visione, come l’Osservatorio critico, che cura affiancando Vincenza Di Vita.
Dal 2019 è tra i redattori della testata on line Paneacquaculture, diretta da Renzo Francabandera.