PUPETTO ED IO

Il Maestro è nell’anima

OMAGGIO AL MAESTRO DONATO CASTELLANETA

uno spettacolo di
Maurizio Marchetti

con
Tony Canto e Giancarlo Parisi

e con l’apporto di

Oreste De Pasquale
Francesca Cannavò, Antonio Alveario, Stefano Barbagallo, Vincenzo Bonaventura, Gianni Cavina, Elio Crifò, Natale Crisarà, Andrea Florio, Cecilia Foti, Antonio Lo Presti, Valeria Mendolia, Totò Onnis, Gian Paolo Poddighe, Giovanni Renzo, Maria Serrao, Fabrizio Spedale, Nella Tirante e…

DONATO CASTELLANETA ALIAS PUPETTO

«La Descrizione dell’Evento.
Ecco…come si fa a descrivere ciò che non c’è? Come si fa a descrivere ciò che non c’è?
Mi ricorda quelli che pretendono di descrivere il Ponte sullo Stretto senza rendersi conto che parlano parlano parlano di qualcosa che non esiste.
Almeno in questo “Pupetto ed io” si differenzia dal Ponte sullo Stretto: ci sarà! Non c’è ancora, ma ci sarà.

E poi la parola “evento”: cos’è un evento?
Cerchiamo su un vocabolario:
In filosofia “Avvenimento; fatto o cosa che diviene”
In economia e statistica “Insieme di risultati a cui viene assegnata una probabilità”.

L’ “Avvenimento”: è un fatto che ci sarà il 4 e 5 marzo, uno spettacolo alla Sala Laudamo che ha per titolo “Pupetto ed io”, ma “cosa diviene” questo spettacolo non ci è dato di sapere…
Certo porterà a dei risultati (applausi o fischi) che, nel loro insieme, assegneranno a Pupetto e a me una probabilità di essere ricordati, nel bene o nel male.

L’antidiplomatico Donato “Pupetto” Castellaneta, messinese d’adozione (odiava ed amava questa città come solo lui era capace di fare), sarà celebrato senza celebrazioni, sarà amato senza effusioni, sarà ricordato senza compianto, sarà carezzato senza compiacimenti.

“Senza” è la parola che più si addice a queste serate, soprattutto senza retorica, concetto che Pupetto aborriva, ha aborrito per tutta una vita e una morte permeate dalla coerenza.

“Con” è la preposizione di cui però non possiamo neanche fare a meno: con la musica (Tony Canto e Giancarlo Parisi), con dei testi amati dal nostro Maestro, con i ricordi e gli aneddoti condivisi, con i video di artisti e amici a lui cari e tante immagini dello stesso Pupetto, comprese delle “chicche” ineguagliabili.

Tanto materiale, forse una quantità eccessiva di materiale ma è proprio l’eccesso che ha segnato tutta la sua esistenza:

“QUI GIACE DONATO CASTELLANETA DETTO PUPETTO, UOMO DI INGEGNO, LETTERATO, PITTORE, CUOCO, ATTORE E DRAMMATURGO, IN NULLA ECCELSE TRANNE CHE NEL LARDO”.»

Maurizio Marchetti

 

 

MAURIZIO MARCHETTI
Nasce a Messina il 16 ottobre 1953, è dal 2007 al 2013 Direttore Artistico della Sezione Prosa dell’Ente Autonomo Regionale (EAR) Teatro di Messina – Teatro Vittorio Emanuele. Dal 2002 al 2004 è Direttore e Docente di Recitazione del “Laboratorio Teatrale” dell’Ente Teatro di Messina. Maurizio Marchetti ha coordinato i corsi e insegnato Recitazione al Laboratorio Teatrale “Mediterrarte” diretto da Giorgio Albertazzi – Taormina 1997. È stato docente del corso di Recitazione Laboratorio CEE “Carro di Tespi” – Reggio Calabria (1997 e 1998) e Direttore Artistico e Organizzativo del “Circuito dei Castelli e delle Piazze”- 1995 e 1996 – Azienda Provinciale Turismo (AAPIT) di Messina (38 “piazze” compresi 11 siti archeologici). In teatro, Marchetti ha impersonato Esteban Trueba ne La Casa degli Spiriti di Isabel Allende (co-produzione italo-arabo-israeliana), adattato e diretto da Sevald e Della Seta; lo zio Tony in Stregata dalla Luna regia di Gigi Proietti; Leonato, per due stagioni, nello shakespeariano Molto Rumore per Nulla diretto da L. Scaramella per il Globe Th. di Proietti, a Roma. Ha recitato in Il Diavolo con Le Zinne scritto e diretto da Dario Fo, con Franca Rame e Giorgio Albertazzi; La Putta Onorata di Goldoni, in cui interpretava
Pantalone, e in Edipo re di Seneca, nel ruolo di Creonte, regia di Giuseppe Pambieri.
È stato diretto da Piccardi, Crivelli, De Monticelli. Ha firmato vari adattamenti e regie teatrali tra cui Todo Modo, con Pino Caruso e Virginio Gazzolo nella prima edizione e con Paolo Ferrari e Giuseppe Pambieri nella seconda, I Gobbi del Campanile da A. Campanile; La Chiurma da Eugenio Vitarelli; Il Governo delle Donne di Aristofane, con Paola Quattrini; L’Uomo Solo da Luigi Pirandello, con Riccardo Cucciolla.
Al teatro alterna cinema (Il Premio, regia di Ermanno Olmi, La mafia uccide solo d’estate e In guerra per amore, regia di Pif, Mister Felicità, regia di Alessandro Siani, uscito nel 2017) e televisione (Dove la trovi una come me di Giorgio Capitani, Le Ragazze dello Swing, Lo Smemorato di Collegno, Il bambino della Domenica diretti da Maurizio Zaccaro, La Vita Rubata di Graziano Diana e ancora Montalbano: La Pazienza del Ragno, Nebbie e Delitti, Squadra Antimafia, Butta la Luna). Un particolare successo ha ottenuto con il suo Michele Greco ne Il Capo dei Capi per Canale 5, diretto da Enzo Monteleone e Alexis Sweet.

 

Foto di Domenick GILIBERTO

Foto di Eleonora CURRÒ