IL CAST DI ADOLPHE SI MISURA CON LA CONTEMPORANEITÀ BORGHESE
Tornano in scena direttamente da Erebo, terzo spettacolo di “Atto Unico”, e riversano le loro complementarietà e sintonie di artisti in una commedia, amarissima, ma pur sempre commedia. Eccoli, quindi, pronti all’impresa. Livio Bisignano, Loredana Bruno, Oreste De Pasquale, Giada Vadalà e – interprete di proprie musiche originali – Filippo La Marca. Carrellata di risposte, tutte intonate tra loro e intonate, in particolare, ad una sorta di allegria pregustata.
Dice Loredana Bruno: «Finalmente una commedia, per quanto amara. Ritmi serrati, ironia, sarcasmo… una commedia difficilissima da interpretare che ci porterà a tirare fuori tutte le nostre caratteristiche e nella quale, i tempi, gli sguardi, l’intesa saranno ancora più importanti del solito per la buona riuscita del lavoro. A causa di un malinteso, ognuno dei personaggi avrà il coraggio di dire ciò che pensa dell’altro… “Non ci vuole niente, sa, signora mia – scriveva Pirandello – non s’allarmi! Niente ci vuole a far la pazza, creda a me! Gliel’insegno io come si fa. Basta che lei si metta a gridare in faccia a tutti le verità. Nessuno ci crederà, e tutti la prendono per pazza!”. Alla fine uno scherzo darà l’occasione a questo gruppo di ‘amici’ di aprire la valvola della pazzia e gridarsi in faccia la verità di ciò che pensano l’uno dell’altro. Non siamo più abituati a parlarci con la verità, ci giriamo intorno senza avere il coraggio di esprimerla con parole semplici. Da un malinteso nascerà l’occasione per essere, finalmente ‘veri’».
Loredana Bruno è stata già in scena per Christian Bisceglia, Francesco Vadalà, Antonio Lo Presti e nel ruolo di dott. Raphalel in “Matrioska” di Auretta Sterrantino. Voce recitante in Asini Tutti di Vincenzo Quadarella e Penelope in Erebo. Il Lungo Addio (QAProduzioni)per la regia di A. Sterrantino.
Commenta Oreste De Pasquale: «Auretta Sterrantino forse mi ucciderà ma… finalmente! Non vedevo l’ora di potermi misurare con un testo più leggero, una commedia brillante, senza un attimo di respiro, divertente. Scherzi a parte, sarà anche questa una sfida: commuovere è difficile, far sorridere e riflettere al tempo stesso è certamente altrettanto complesso. Il testo è un ritratto perfetto di una parte della borghesia ‘bene’, ed è universale direi, certamente non solo francese. Non ci si inventa niente qui, semplicemente si rappresenta. E senza esagerare neanche un po’! Conosco tante persone perfettamente o quasi assimilabili ai protagonisti di questa cena. No, non farei un nome neanche sotto tortura!”.
Oreste De Pasquale è stato già diretto, tra gli altri, da Maurizio Marchetti, Donato Castellaneta, Antonio Lo Presti, Sasà Neri, Giampiero Cicciò, Giovanni Boncoddo, in scena anche per “Edipo Re” di Calenda e per “Bronte 1860” per Scuto. Ha lavorato per QA in Asini Tutti e, diretto da Sterrantino, in Le Muse e l’Incanto, Matrioska, Erebo. Il lungo Addio, Quando, come un coperchio.
Sottolinea Giada Vadalà: «Il teatro è bello…. tutto, in ogni suo genere! I miei studi hanno una base più classica. Ho fatto tante tragedie e amo il tragico. Ma è pur vero, soprattutto oggi, che la gente vuole ridere o comunque sorridere, anche se ‘amaramente’, e non piangere! Dunque sono felice per questo cambio di registro, anche perché ho sempre pensato, paradossalmente, che il teatro commedia (amara o no) dia una ‘maggiore’ possibilità di esprimersi. Probabilmente necessita di meno tecnica, ma più spontaneità. Siamo partiti dal testo originale francese per approdare a un testo contaminato. Posso già dire che il lavoro è molto interessante dal punto di vista sociologico. Quello che vedrete succede poco, purtroppo, nella vita di tutti i giorni ma solo perché ci hanno insegnato ‘che non si fa, non si dice’”.
Giada Vadalà è attrice, danzatrice e coreografa. Diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria, si è perfezionata anche con Bruce Myers e Lina Wertmuller. Tra i suoi più importanti lavori teatrali: l’Elettra e La Giara per la regia di Manfrè, (Teatro Coliseo Podesta- Buenos Aires); l’Orestea, nel ruolo di Elettra per la regia di Galassi, (Festival Internazionale del Teatro-Varsavia); Il Viaggio di Oreste, nel ruolo di Athena per la regia di Però; Trachinie per la regia di Giuranna. Ha lavorato anche con Brigliadori, Gravina, Lattuada, Quattrini, Rigillo, Siravo. Diretta anche da Calogero, Campolo, Pavone, Tripodo, Vadalà e Venuti. Protagonista femminile nel video musicale di Mario Venuti È già domani per la regia di Bisceglia. Ha lavorato in tv per varie fiction per la RAI tra cui Il Capitano 2 (nel ruolo di Maria) per la regia di Sindoni. Diretta da Sterrantino in Matrioska, Erebo. Il lungo Addio e Quando, come un coperchio.
«Adolphe è una pièce che vuole prendere in giro le ipocrisie e le bugie che possono essere presenti in un gruppo di persone che comunque si vogliono bene e sono legate da autentico affetto. Ipocrisie probabilmente acuite in questo caso da un certo contesto medio borghese – commenta Livio Bisignano –. Però io credo che situazioni del genere siano insite nell’animo umano e trasversali alle classi sociali. Ma essendo un inguaribile ottimista mi piace pensare che dopo la tempesta torni sempre il sereno e che dopo la catarsi questo gruppo di amici possa ritrovarsi ancora più unito! E poi è bello chiudere la rassegna di quest’anno con una nota di speranza!».
Livio Bisignano ha preso parte, tra gli altri, a Edipo re di Sofocle, regia Antonio Calenda, con Franco Branciaroli, L’ufficio, di Torre e Ciarrapico, regia di Ninni Bruschetta, produzione Teatro di Messina, l’Antigone con Di Mauro, produzione del Vittorio Emanuele, debutto al Mandanici di Barcellona, Shakespeare e altri sapori di Angelo Campolo, con Federica De Cola, produzione Daf, in scena anche per Giampiero Cicciò e Ian Sutton, per Annibale Pavone e Donatella Venuti. È stato quest’anno nel cast di Erebo. Il lungo addio di Auretta Sterrantino, che ha debuttato nella rassegna “Atto Unico” 2014-2015.
Filippo La Marca, autore di musiche anche di altri spettacoli, firma le musiche originali di Adolphe. Per lui in Adolphe parleranno le note. «Il teatro – dice – è un posto sacro per chi lo fa ma soprattutto per chi lo va a vedere. Andare a teatro è un rito, ha il suo vestito, il suo tempo e la sua concentrazione. A ogni emozione che fuoriesca da un palcoscenico bisogna dare attenzione, anche a quelle risate con un retrogusto amaro».
Pianista diplomato in teoria e solfeggio della musica con licenza di armonia, di storia della musica e compimento inferiore di pianoforte, La Marca studia al Dams di Bologna e frequenta l’ottavo anno del conservatorio “G.B. Martini” nella scuola di pianoforte. Comincia come arrangiatore e compositore per il teatro nel 2010 con il musical Peter Pan. Nel 2011 avvia la sua collaborazione con Auretta Sterrantino, per la quale ha composto e arrangiato le musiche degli spettacoli Le Muse e l’InCanto (2011) e ProTesto (debutto nov. 2013, repliche in gennaio 2014), eseguendole dal vivo. Nel 2014 ha scritto le musiche per lo spettacolo Matrioska regia e drammaturgia di Auretta Sterrantino (QAProduzioni). Ha condotto studi specifici sul Basso continuo eseguito su clavicembalo, masterclass sulla diteggiatura pianistica e sulle tastiere antiche (clavicembalo, forte piano…). Pianista in concerti per pianoforte e soprano, rivela il suo eclettismo distinguendosi come tastierista del gruppo ZOAS con un album all’attivo, e di altre formazioni, tra cui una tribute band di Franco Battiato. Al fianco di Vincenzo Quadarella ancora per QAProduzioni in Asini. La storia come non l’avete mai sentita, al Castello di Milazzo nel mese di agosto (2014). Musicista e autore delle musiche originali di Erebo. Il lungo Addio.
E parlando di teatro e di “Atto Unico”, De Pasquale sottolinea come «per il secondo anno consecutivo avrò l’onore e l’onere di chiudere la rassegna. Atto Unico è una grande avventura, una scommessa che per quanto mi riguarda è certamente vinta. Sono sicuro che riusciremo a fare sempre meglio negli anni a venire. E qui mi tocca assolutamente ringraziare ufficialmente Auretta Sterrantino e Vincenzo Quadarella, senza i quali Messina sarebbe certamente più povera. Non dimentichiamo che se non fosse stato per loro, l’anno scorso nella nostra città l’offerta teatrale sarebbe stata praticamente assente».
Per Loredana Bruno “Atto unico” è frutto di «un’impresa coraggiosa di una produzione giovane che aveva il sogno di offrire un cartellone di spettacoli che potessero essere occasione di mostrare alla città i suoi talenti che, spesso, non hanno in città spazi adeguati per esibirsi. Solo che Auretta Sterrantino e Vincenzo Quadarella piuttosto che lasciare questo sogno nel cassetto sono stati, grazie a Dio, talmente folli da realizzarlo. Dico sempre che in noi messinesi manca, troppo spesso, il senso di appartenenza a questa città. Questo cartellone amplifica invece il senso d’appartenenza …».
«Riguardo all’avventura ‘Atto Unico’ – chiosa Giada Vadalà – vorrei ricordare che l’anno scorso è stata l’unica realtà teatrale esistente in questa città. Noi attori abbiamo lavorato grazie a chi, appunto, ha dato il via a questa impresa/avventura. Credo sia sufficiente per continuare a esserci e numerosi”.
E Livio Bisignano aggiunge: «Collaborare con QA è sta un’esperienza estremamente piacevole e serena, perché col tempo si è creato un gruppo di amici oltre che di colleghi! Auretta è una guida decisa ma mai invadente. Una donna molto colta che non ha paura di esserlo! Ma devo ringraziare tutti per avermi accolto come in una famiglia, dall’assistente alla regia ai musicisti alla scenografa. Faccio a tutti un immenso in bocca al lupo per un terzo anno sempre più sfavillante”, “Atto Unico” è “un’esperienza, un viaggio e un’opportunità per tutti gli artisti che riusciamo a mettere insieme”, ricorda infine Filippo La Marca.
È un lungo lavoro di ricerca, incontri e dialoghi. Quando si chiude l’ultimo sipario, questa volta con Adolphe, porti a casa la voglia di iniziare a lavorare al prossimo cartellone. E così, QA non ha vacanze».