APPUNTI DALLA TERRA DELLE CENERI #21
Diario delle prove di “Prometheus“, QA-QuasiAnonimaProduzioni
a cura di ELENA ZETA
lunedì 8 maggio 2017
GIORNO VENTUNO
Oggi e domani ci accoglie il Teatro dei Naviganti. Storica compagnia messinese che respira tra i vicoletti del sud della città. Il sud del sud. Anzi, il sud del nord del sud.
Scotch carta e i suoi fratelli sanno già che c’è da fare, non serve ripeterglielo. I campi si moltiplicano. Speriamo diano buon raccolto.
C’è tutta la squadra al completo, i bellissimi costumi di Valeria compresi. E per l’occasione è arrivato – un po’ provato, non c’è che dire −, direttamente da Siracusa – dal Teatro Greco, c’è da dire –, Vincenzo Quadarella. Nome in codice: Quada.
E con la torta al cioccolato siamo veramente tutti.
Gli attori fanno una prima filata in costume. Poi Valeria li raccoglie nella sua valigia-poppins e ci saluta.
Adesso è un momento delicato. Un momento strano. Un momento da esserci.
Già due giorni fa abbiamo iniziato a parlare del finale, sia Prometeo che Efesto che Bios sono stati interrogati, analizzati, indagati – con la collaborazione, tra gli altri, anche di Oreste, Sergio e Loredana, ovviamente. È stata fatta anche una provicina, che è durata poco più di dieci minuti per carenza di forze mentali e bisogno di metabolizzazione.
Adesso però va fatto.
Bisogna cominciare dall’inizio della fine e andare avanti, fino in fondo.
Bisogna fare il raccordo tra il montato e il letto.
Bisogna calibrare i movimenti.
Bisogna coordinarsi con la musica.
Bisogna scegliere le immagini.
Bisogna individuare l’immagine finale.
Bisogna far filare tutto.
Bisogna tentare.
Bisogna fare un altro tentativo.
Bisogna ritentare.
Bisogna fare un salto avanti.
Bisogna fare un salto indietro.
Bisogna…
…lasciarsi trasportare dal desiderio di guardare e ascoltare. È la, dove il desiderio non ha bisogno di farsi prepotente perché ogni resistenza – semplicemente − svanisce, che si intravede finalmente la “giustezza”.