IN SCENA C’ERA L’ACCA
Nuovo spettacolo-concerto di QuasiAnonimaProduzioni presentato per Atto Unico
Prosegue all’insegna di un “tentativo di constatazione” la V stagione di Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena alla Chiesa di Santa Maria Alemanna, con C’era l’acca da un’idea di Vincenzo Quadarella, produzione QA-QuasiAnonimaProduzioni. Lo spettacolo ha debuttato il 25 febbraio alle 18 con replica alle 21 con musica e pezzi dal vivo eseguiti da La Casa delle Candele di Carta con: Filippo La Marca, al pianoforte e synth; Stefano Barbagallo, alla batteria; brani cantati da Adriana Drogo e da Vincenzo Quadarella, quest’ultimo anche al basso. A scandire l’impianto drammaturgico della vicenda da un punto di vista recitativo sono le interpreti e attrici Loredana Bruno e Giada Vadalà; l’allestimento è di Valeria Mendolia; testi recitati e coordinamento artistico sono di Auretta Sterrantino, direttore artistico della rassegna.
Lo spettacolo-concerto nasce dalle riflessioni di Vincenzo Quadarella pubblicate su Darwin e la teoria della rivoluzione blog di cui è autore. Terrorismo, mediocrità, informazione superficiale e mancata consapevolezza civile sono i temi di una predisposizione narrativa strutturata intorno al paradosso del gatto di Shrödinger, il ritrovamento di una scatola sospetta e lo smarrimento di un gatto saranno elementi di disturbo nella cittadina di Devastopoli. Varie edizioni straordinarie di un tg condotto dall’ironica recitazione di Loredana Bruno contribuiscono a recare una impronta fintamente razionale alla storia, che è riconoscibile nella sua ambientazione nello Stretto. Sebbene l’universalità della vicenda consideri problematiche relative al potere. L’enorme scatola che campeggia sulla scena e che verrà aperta solo alla fine è anche esemplificazione dell’urna elettiva. Alla Gatta/ Giada Vadalà, armata di una flebile luce e di una scatola che contiene una riflessione su verità sostanziale e apparenza condivisa, viene affidato il ruolo di interferire nella vicenda, mentre la band presidia la scatola manifestando contro il sistema, sebbene “a lume spento”. La responsabile credenza nei “vecchi sogni” potrà essere così antidoto contro la perdita di coraggio.
«C’era l’acca nasce dalla contestazione. Tenta di identificare e di scavalcare la mediocrità che ci avvolge, e spesso purtroppo ci definisce. Cerca di pensare, mettersi in gioco, senza proporre verità assolute ma solo una delle tante verità. C’era l’acca – dichiara Vincenzo Quadarella, che oltre ad avere ideato lo spettacolo è impegnato nell’allestimento anche per testi, musica, voce e basso – nasce dalla consapevolezza che pensare, studiare, confrontarsi, dubitare, siano il centro dell’attività dell’uomo. Purtroppo poi la realtà è ben diversa. E la parola chiave di questa nostra era, oltre a “mediocrità”, è di certo “incompetenza”. Da qui la mia idea di realizzare questo spettacolo, dalla riflessione alla mia messa in musica, testo e voce».
Il prossimo appuntamento con Atto Unico sarà il 18 marzo con Mare Nostrum di Elena Zeta; il 15 aprile verrà presentato Naufragio di Auretta Sterrantino; il 13 maggio sarà la volta della penultima data con Contrada Acquaviola n. 1 di Simone Corso in scena insieme ad Antonio Alveario, con la regia di Roberto Bonaventura. Il 27 maggio Quarantena da un’idea di Auretta Sterrantino e Stefano Barbagallo chiuderà gli appuntamenti di questo anno in corso.