L’UTOPIA DEL SOGNO RIVOLUZIONARIO
L’OSSERVATORIO CRITICO DI QA PER IL CORTILE TEATRO FESTIVAL 2021 – MESSINA
di Elena Russo
A inaugurare, giorno 29 giugno, il decennale del Cortile Teatro Festival di Messina è Quadri di una rivoluzione, uno spettacolo scritto e diretto da Tino Caspanello, drammaturgo, attore, scenografo e regista.
La pièce allestita presso l’Area Iris di Ganzirri si sviluppa in undici quadri i quali fanno riferimento alla composizione musicale di Musorgskij, Quadri di un’esposizione. I tre uomini protagonisti (interpretati da Francesco Biolchini, Alessio Bonaffini, Tino Calabrò) tentano di portare avanti un sogno rivoluzionario, chiusi all’interno di uno stadio, uno spazio apparentemente riparato e protetto ma effettivamente insidioso e pregno di pericoli. La realtà beffarda, che si presenta loro già dal secondo quadro e li accompagna per i restanti nove, si incarna in una donna in abito Dior (interpretata da Cinzia Muscolino), la quale prende prontamente le redini del gioco dimostrandosi astuta e intrigante.
Un sogno rivoluzionario utopico e in quanto tale destinato a rimanere incompiuto. I protagonisti si evolvono (o involvono, potremmo dire) attraverso un processo di selezione naturale in cui domina la legge del più forte infatti «siamo diventati delle bestie» è un’espressione che ritorna spesso nel testo di Caspanello.
In contrapposizione a un perimetro che circonda e intrappola i protagonisti, si fa riferimento oltre lo spazio scenico a un campo di girasoli, un campo fertile per tuberi e pomodori e allo stesso tempo sterile in quanto seppellisce sogni, utopie e numeri.
La donna è un elemento di disturbo e non giova al gruppo, piuttosto lo disintegra, dirige e coordina degli uomini confusi, disorganizzati, incapaci persino di procurarsi del cibo. Fallisce così il sogno di 892 il capo, del giovane 137 e di 584, il più anziano, forse pronto per primo ad essere accolto in segreto dal suo Dio.
Quadri di una rivoluzione
di Tino Caspanello
con Cinzia Muscolino, Francesco Biolchini, Tino Calabrò, Alessio Bonaffini
costumi Cinzia Muscolino
scena e regia Tino Caspanello
Produzione: Teatro Pubblico Incanto
visto al CORTILE TEATRO FESTIVAL
diretto da Roberto Zorn Bonaventura
Castello di Sancio
Ph. Giuseppe Contarini – Fotoinscena