CANTARE, MA CANTARE DI COSA?

L’OSSERVATORIO CRITICO DI QA PER IL CORTILE TEATRO FESTIVAL 2021
di Andrea Ansaldo

Il Cortile Teatro Festival si chiude con Beckett on Tourette, andato in scena il 20 settembre all’Area Iris, uno spettacolo di e con Lucilla Mininno, che interpreta il ruolo di una brillante presentatrice tv impegnata a intervistare un redivivo Samuel Beckett, interpretato da Giovanni La Fauci. Il semi-varietà inizia con una pubblicità, per poi catapultarci nel contesto del talk show Cosa è successo a un certo punto?. La conduttrice ci invita a restare per attraversare insieme le tre stanze della trasmissione, gli “atti” in cui si divide il programma. L’ospite atteso della serata è Samuel Beckett, che di certo non necessita di presentazioni. L’aspettativa è quella di poter avere delle risposte da una delle personalità di spicco della cultura del Novecento, ma le domande della conduttrice si perdono nel silenzio. Beckett è immerso in un silenzio monastico, impassibile e immobile come un idolo. Ad aggiungere ulteriori problemi al giusto prosieguo della trasmissione ci si mette un rumoroso vicino che, affetto dalla sindrome di Tourette, non riesce a contenere il suo turpiloquio. La situazione paradossale che si vive in studio non ferma la conduttrice dal provare a portare avanti il suo lavoro. La donna prova a smuovere Beckett con delle domande sull’arte e su cosa sia accaduto al panorama artistico dagli anni ’80 ad oggi, ma l’ospite non reagisce. O per meglio dire, non si esprime in modo canonico. Gli unici momenti in cui Beckett agisce è quando arriva il momento musicale. Il maestro di Dublino canta e suona diversi brani nel corso della trasmissione. Lo spettacolo si muove nella direzione dell’alternanza tra le domande della conduttrice, i pezzi suonati da Beckett e dei momenti che citano in modo più o meno esplicito l’opera dell’autore irlandese. Esauritosi il tempo della trasmissione si arriva al finale: una voce registrata recita degli articoli della Costituzione, infine la conduttrice esibisce un cartello recante la scritta «Quando si è nella merda fino al collo, non resta che cantare», una citazione beckettiana.
Termina così uno spettacolo che non riesce a mantenersi interessante per tutta la sua durata. Le premesse iniziali e il suo svolgimento sembrano rassicurarci sulla bontà e profondità del lavoro, ma il finale contraddice le sensazioni precedenti. Lo spettacolo si risolve in modo didascalico, lanciandoci un messaggio che non riesce a essere incisivo proprio in virtù della sua eccessiva semplicità. Non che la semplicità sia un male da estirpare, ma non si può fare a meno di chiedersi se fosse necessario costruire un intero spettacolo per giungere alla conclusione sopracitata. Beckett on Tourette è uno spettacolo che non mancherà di divertire e incuriosire lo spettatore grazie alla paradossale situazione che mette in scena, è un lavoro che riuscirà a coinvolgere il pubblico con i suoi momenti musicali eseguiti live e con l’interpretazione precisa di Mininno; ma allo stesso tempo l’opera non riesce a staccarsi dagli strati più superficiali del tema che vuole trattare. Il problema, in tal senso, è la scelta stessa del tema: la citazione «Quando si è nella merda fino al collo, non resta che cantare» non è un argomento su cui si può particolarmente dibattere, non provoca domande laceranti e non porta tesi su cui potersi esprimere, ma forse non erano neppure questi gli obbiettivi dello spettacolo. Beckett on Tourette si tiene a galla con le sue trovate più o meno riuscite, ma è difficile capire quanto sia capace di impressionare il proprio pubblico. Forse il più grande problema di questo spettacolo, al netto dei sessanta minuti più o meno piacevoli, è che c’è poco di cui parlare.

 

BECKETT ON TOURETTE
con Giovanni La Fauci e Lucilla Mininno
e Francesco Zecca nel ruolo sospeso di Tizio E.
regia Lucilla Mininno
scenografia Giovanni La Fauci e Simone Di Blasi
costumi Giovanni La Fauci e Lucilla Mininno
musiche Giovanni La Fauci, Simone Di Blasi, Claudio La Rosa, Giovanni Brancati
records, mix & master Delek Studio
audio Giovanni Brancati e Claudio La Rosa
luci Stefano Barbagallo
trucco Ivana Mirenda
realizzazione costumi Sartoria Santi Macchia
Un ringraziamento per le loro voci e domande a Cristina Cellini, Jonny Costantino, Elettra Giuffrè, Francesco Godina, Fabiana Iacozzilli, Paola Landini, Claudio La Rosa. Un ringraziamento speciale al Professor Roberto Zaccaria e alla Costituzione Italiana.
VRAB pictures
Visto al CORTILE TEATRO FESTIVAL
diretto da Roberto Zorn Bonaventura
Castello di Sancio

Ph. Giuseppe Contarini – Fotoinscena