«NON DUE UOMINI, MA DUE ESSERI UMANI CHE SI AMANO»
INTERVISTA A FILIPPO LUNA PER IL CORTILE TEATRO FESTIVAL 2022 – MESSINA
a cura di Giulia C.
Il 25 luglio al Cortile Calapaj-D’Alcontres è andato in scena lo spettacolo Le mille bolle blu, diretto e interpretato da Filippo Luna che, per l’occasione, abbiamo avuto modo di intervistare. La pièce, che ha debuttato per la prima volta nel 2008 al teatro Montevergini di Palermo, trae ispirazione dall’omonimo racconto dello scrittore e giornalista siciliano Salvatore Rizzo. Per la commovente prova attoriale e la struggente storia narrata che sfida tutto, perfino il tempo, Luna ha ricevuto nel 2010 il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Le mille bolle blu è una storia che parla di amore, libero dalle convenzioni sociali e dai pregiudizi, che nasce e muore in una Palermo bigotta e retrograda agli inizi degli anni ‘60.
Tante sono le storie che hanno riempito pagine di racconti e romanzi narrando di relazioni tra uomini. Quale aspetto dei racconti di Salvatore Rizzo l’ha colpita tanto da portarla a trarne ispirazione per il tuo lavoro? E come mai ha scelto la forma di un monologo?
Il perché è legato al mio privato: vi sono stati sei mesi della mia vita durante i quali non riuscivo più a gestire il mio corpo; ciò ha causato in me una grande tristezza perché non avevo la possibilità di svolgere il mio mestiere. Allora, per incoraggiarmi ad affrontare questo difficile periodo, in molti mi hanno chiesto di presentate il libro di Salvatore Rizzo. La lettura di questi racconti, in particolare del racconto Le mille bolle blu, ha scatenato in me un processo emotivo talmente forte da decidere di mettere in scena un monologo. In realtà, ciò che più mi ha appassionato di Le mille bolle blu non era tanto il fatto che fosse una relazione fra due uomini quanto piuttosto il concetto di amore che prescinde dalla sessualità dei due protagonisti. Proprio per questo motivo non voglio definirlo uno spettacolo ‘bandiera’, ma uno spettacolo che parla di amore attraverso il rapporto di Nardino e Manuele. Durante il racconto non viene da pensare a loro come due uomini ma come due esseri umani che si amano contro tutto e contro tutti.
Com’è cambiata la sua interpretazione in Le mille bolle blu dal suo debutto a oggi?
Lo spettacolo per la prima volta ha debuttato quattordici anni fa, io avevo quarant’anni e il personaggio che interpreto, Nardino, cinquantacinque. Mai come in questo periodo Filippo Luna aderisce fisicamente – mi riferisco al bianco dei capelli e alle rughe in volto – al personaggio. In questi ultimi anni, è come se mi costringesse a fare meno il lavoro d’attore nell’interpretazione. Lo spettacolo è sicuramente molto cambiato perché io sono cambiato. Quando si porta in scena per quattordici anni lo stesso spettacolo si crede di entrare in una sorta di automatismo, ma in realtà non è così: ogni volta adatto il testo a un nuovo posto, a una nuova confessione da condividere con il pubblico. Credo che nel tempo crescerà sempre in questa dimensione.
Com’è cambiata Palermo rispetto al periodo in cui è ambientato Le mille bolle blu?
La città è cambiata molto. È pur vero che ancora esistono luoghi comuni che sono difficili da ribaltare. Le cose sono cambiate ma non come dovrebbero, nonostante abbiamo tracciato delle tappe importanti in questo lungo percorso. Ne è un esempio il pride, anche se credo abbia poco a che fare con la sessualità. Penso che la sessualità faccia parte del privato delle persone.
Secondo lei perché nel 2022 si sente ancora il bisogno di etichettare un amore o una relazione specificando sempre il sesso delle persone coinvolte o il loro orientamento sessuale?
Semplicemente per ignoranza, per stupidità e per l’incapacità di leggere le cose nella loro vera natura, inquinate probabilmente dalla religione e dalle convenzioni sociali che sono sempre molto difficili da scardinare. In realtà, bisogna ammettere, che tanto si è fatto in questi ultimi anni, anche se non abbastanza per arrivare a considerare ‘normale’ il vedere due uomini o due donne mano nella mano baciarsi per strada. Fa male pensare che ancora nel 2022 perdiamo tempo dietro a queste stupidaggini, quando ci sarebbe tanto altro di cui preoccuparsi.
Dal punto di vista del pubblico, invece, cos’è cambiato?
Faccio fatica a pensare che sia cambiato qualcosa dal punto di vista del pubblico; lo spettacolo ha sempre avuto un impatto emotivo dirompente sulle persone perciò non ho mai notato resistenza da parte loro. Ricordo di una replica nella libreria pubblica di Enna tantissimi anni fa. Una volta iniziato lo spettacolo e capito quale fosse l’argomento, due signori distinti in prima fila con le rispettive mogli avevano iniziato a scalciare, intenzionati ad andar via. Io sapevo che questo spettacolo sarebbe potuto piacere come avrebbe potuto disturbare. Alla fine della replica questi due signori applaudivano commossi. In fondo, credo che il teatro sia proprio questo: quando ti alzi dalla sedia ti devi sentire cambiato per quello che hai visto; ti deve aver lasciato un germe dentro per cui, appena torni a casa, ti continui ad arrovellare. Inoltre, in questi ultimi anni si parla tanto di omosessualità e per questo lo spettacolo fa meno scalpore di quanto potesse farlo l’anno del suo debutto.
LE MILLE BOLLE BLU
Scritto da Salvatore Rizzo
Diretto e interpretato da Filippo Luna
Prodotto da Nutrimenti Terrestri
Visto al CORTILE TEATRO FESTIVAL
Diretto da Roberto Zorn Bonaventura
Castello di Sancho
Ph. Giuseppe Contarini – Fotoinscena