IL PRIMO GIORNO È PULIZIA
APPUNTI SINTETICI MINIMA MENTE BLU
domenica 7 agosto 2022, ore 04:04 – Auretta Sterrantino
[…] il bianco ci colpisce come un grande silenzio che ci sembra assoluto. Interiormente lo sentiamo come un non-suono, molto simile alle pause musicali che interrompono brevemente lo sviluppo di una frase o di un tema, senza concluderlo definitivamente. È un silenzio che non è morto, ma è ricco di potenzialità.
Il bianco ha il suono di un silenzio che improvvisamente riusciamo a comprendere. È la giovinezza del nulla o meglio un nulla prima dell’origine, prima della nascita. Forse la terra risuonava così, nel tempo bianco dell’era glaciale.
Vasilij Kandisnskij, Lo spirituale nell’arte, 1912
Il primo giorno è pulizia.
Pulizia della casa per far spazio a chi arriva.
Pulizia del pensiero per fare spazio alle idee.
Pulizia del sentire per aprirci all’ascolto.
Ritrovarsi.
Nel rettangolo verde del campo che ogni giorno ariamo e seminiamo, seduti a tavolino.
Un posto per ogni voce, un posto per ogni sguardo.
Ci muoviamo a passi lenti, danzando sullo schizzo di un’idea che diventerà carne e sudore.
Ci muoviamo con discrezione, accarezzando ogni piega che si apre tra parole e pensiero.
Immagini ci attraversano, veloci ci impressionano.
Si fanno spazio, si poggiano sul fondo per diventare architetture.
Ci spingono sopra una nuvola a guardare la città dall’alto.
Si fa piccola, sempre più piccola.
Fino a scomparire.
Fa paura quest’altezza ma è solo un primo piano da raggiungere, lasciando ogni zavorra per trovare leggerezza.
Per trovare lentamente un nuovo peso.
[…]
Giulia: È come un sogno?
Auretta: Non proprio. È quella condizione che all’improvviso ci mette di fronte a qualcosa di importante che ci ferma per un istante in un silenzio che sembra infinito.
G.: Come una goccia che cade nell’acqua, muovendo altra acqua che sembra spostarsi a rallentatore.
A.: Esattamente.
G.: Dalla cosa più piccola…
A.: …si genera qualcosa di enorme.
G.: Ogni cosa è conseguenza di qualcos’altro, in un ritmo assolutamente naturale.
A.: Un ciclo.
G.: Il nostro cerchio. Un occhio.
A.: «Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima è il pianoforte dalle molte corde», dice Kandinskij.
[…]
Il primo giorno è pulizia, perché quello che era diventi quel che sarà, in un presente fluido che è sempre movimento.