IMMENSA POESIA
#MINIMAMENTEBLU: RIFLESSIONI SULLE PROVE A CURA DELL’OSSERVATORIO CRITICO
di Giulia C.
Venerdì 19 agosto al Castello di Sancio ho avuto l’opportunità di assistere alle prove dello spettacolo Minima Mente blu. Accordi sintetici per una nudità d’essenza che andrà in scena sabato 27 agosto all’Area Iris di Ganzirri.
Avete mai visto un’ammonite? È una rara tipologia di molluschi, ormai estinta, che si trovava immersa nelle acque più profonde del mare e ora, divenuta un fossile, è sommersa dalla sabbia e dagli scogli aguzzi. Per trovarla bisogna cercare con estrema cura, solcare, scavare fino a graffiarsi le dita e spezzarsi le unghie, scavare fino in fondo, portarla alla luce e, infine, pulirla dai detriti, limare le corrosioni che il tempo le ha provocato. Solo per contemplare la sua irripetibile bellezza che sprigiona un’insolita aurea d’antichità.
Come un’ammonite…
Il processo di costruzione in sala prove è stato come osservare la ricerca di quella rara bellezza coperta da un manto, tacito segreto o, meglio, una conchiglia. La minuziosa cura del pulire – come liberare il fossile dalla sabbia – ogni movimento, ogni parola, ogni gesto, ogni respiro alla ricerca di una perfetta armonia; alla ricerca di un punto fermo dove vagare in una nube di forme e voci. Poi la nebbia addensata calava, lasciando ancora piccole spirali di fumo.
«Le pareti della fragile conchiglia
come la casa di un cuore incolmato
riempirai di bisbigli di spuma
di nebbia, di vento e di pioggia…»
Osip E. Mandel‘štam
Un solo movimento modifica tutto. Un solo movimento che si ribella in quel limitato perimetro che si colora di forme. Mi sentivo come in balìa di quelle spirali che ricordavano ora la conchiglia, di cui ci parla il poeta russo, ora una nube che confonde; mi sentivo colpita da uno sguardo fermo contro il mio incerto. Seduta su una sedia in fondo alla sala, assorbivo il dialogo sussurrato, il pensiero accarezzato da una fiducia reciproca e poi il silenzio che lasciava spazio alla riflessione; immensa poesia di suoni e voci.
MINIMA MENTE BLU
Accordi sintetici per una nudità d’essenza
II studio su V. Kandinskij e A. Schönberg
I capitolo della Trilogia sull’Arte
con Giulia Messina
regia e drammaturgia Auretta Sterrantino
musiche e progetto audio Vincenzo Quadarella
disegno luci Stefano Barbagallo
assistente alla regia Elena Zeta
ufficio stampa e comunicazione Marta Cutugno
produzione QA-QuasiAnonimaProduzioni / Nutrimenti Terrestri
Ph. Giuseppe Contarini – Fotoinscena