FORSE SOLO LA POESIA CI PUÒ SALVARE

L’OSSERVATORIO CRITICO DI QA SUL IV FESTIVAL DEGLI AQUILONI – TORRE FARO, MESSINA: LE VIE DELLA POESIA A CURA DI MARTA CUTUGNO E TRA SCILLA E CARIDDI, UN PROGETTO DI GIULIA DROGO E ANGELO CAMPOLO
di Giulia C.

Trascorrere una giornata diversa dal solito, all’aria aperta, distanti dalla routine frenetica a cui siamo abituati non solo è molto piacevole, ma può essere anche stimolante. Seguire con lo sguardo un aquilone in cielo, seguirlo mentre ondeggia sopra una distesa azzurra, condotto da folate di vento autunnale; vederlo volteggiare ancora più su e accarezzare con la sua esile coda una nuvola bianca; poi tra gli alberi e i cespugli, tra le viole e le margherite, si adagia, sfinito, esausto, ma contento di aver strappato un sorriso a un bambino.
Sono proprio gli aquiloni i veri protagonisti del Festival a loro dedicato nel weekend dal 21 al 23 ottobre: ‘danzatori colorati’ dalle più stravaganti forme (ora dalla forma di una farfalla ora dalla forma di un buffo alieno in monopattini) osservano incuriositi i passanti come se li volessero seguire con il loro sguardo divertito, facendo l’occhiolino ai bambini che si divertono ad agitarli. Queste immagini, come guidate da grandi velieri o piccole imbarcazioni, simili a quelle realizzate in cartoncino colorato appese sugli alberi che conducono al lido, sembrano dipinti a olio composti da schizzi di versi e colori per ispirare spensieratezza e felicità.
All’interno del Festival occupa un posto speciale il progetto Vie della Poesia, organizzato da Marta Cutugno: sulle strade e sulle piccole strettoie del borgo sono stati appesi ottanta testi di poesie di autori siciliani (e non solo) pronti a esser letti, di sfuggita o con attenzione, da qualsiasi passante che percorra la via Fortino da piazza Chiesa fino al Parco Horcynus Orca. L’idea, coinvolgente e interessante, può essere considerata come un modo originale e alternativo di avvicinare giovani e meno giovani alla poesia: oltre alle poesie di grandi autori come Giovanni Pascoli, Gesualdo Bufalino, Vincenzo Consolo, Lucio Piccolo, Andrea Camilleri, spiccano i nomi di poeti meno conosciuti o emergenti.
Nelle poesie abita un universo che va esplorato durante il percorso, piano piano: l’amore, la malinconia, la sofferenza, l’abbandono, il lutto, la morte sono i temi che ricorrono con più frequenza nei versi che completano l’atmosfera poetica già creata dalla bellezza del paesaggio circostante. Si tratta di un vero e proprio viaggio che vuole sorprendere i passanti, scuotere le loro emozioni, accarezzarli, insinuarsi con garbo o con fragore durante la lettura, sperando che anche solo un testo presentato, oppure un unico verso, possa imprimersi in loro, cambiarli.
Sorprende notare come la realtà forse immaginata o sognata dai poeti sia la stessa che abbraccia le nostre giornate, la nostra quotidianità, le nostre vite, anche se non ce ne rendiamo conto; come se il mare, i fiumi, il cielo, il giardino, i fiori, le rondini, il sole di cui parlano Pascoli, Consolo o Bufalino siano dimensioni a noi estranee.
Progetti come Vie della poesia aiutano a capire quanto siano importanti i momenti che ogni giorno viviamo, le immagini che accompagnano le nostre vite, i sentimenti che proviamo, gli stati d’animo che ci attraversano. La bellezza è dinanzi (o in fondo) ai nostri occhi anche se non la vediamo perché impegnati a tenere lo sguardo basso, guardando lo schermo di un cellulare, una notifica, un video, una foto. È importante lasciarsi guidare dagli attimi che compongono le nostre giornate; salire su quel veliero, sdraiarsi su quel prato, sorridere a quel sole che ogni mattina ci saluta, cogliere quella viola in giardino; volare insieme a quella rondine.
Forse solo la poesia ci può salvare.

LE VIE DELLA POESIA
a cura di Marta Cutugno
percorso poetico per le vie di Torre Faro all’interno del
IV FESTIVAL DEGLI AQUILONI
organizzato da PRO LOCO CAPO PELORO
ottobre 2022, Torre Faro – Messina

 

APPUNTI DAL FESTIVAL: TRA SCILLA E CARIDDI
Durante il pomeriggio di domenica 23 in seno al Festival, è andato in scena al lido Horcynus Orca lo spettacolo Tra Scilla e Cariddi di Angelo Campolo che si presta a un interessante esperimento di teatro itinerante: lo spettacolo si muove in viaggio su un furgoncino per le vie periferiche della città facendo diventare ogni luogo che incontra a ogni sosta un vero e proprio spazio scenico.
La pièce racconta la storia d’amore di Antonio Scilla e Nunzia Cariddi, l’uno calabrese l’altra siciliana, che si incontrano per caso e si innamorano tanto da decidere di convivere nonostante le corrispettive famiglie siano rivali, rivisitando il celebre mito delle due omonime creature che agitano le acque dello Stretto e che hanno affascinato con la loro aura di mistero immensi poeti come Omero e Virgilio. Il linguaggio che sceglie Campolo è semplice, scorrevole, dal tono ironico e scherzoso, adatto soprattutto a intrattenere un pubblico molto giovane: sorprende infatti la presenza di molti bambini ad assistere, incredibilmente coinvolti nello svolgimento della narrazione.
A fare da sfondo allo spazio scenico è proprio il mare che, insieme ai due personaggi (interpretati da Nunzia Lo Presti e Antonio Previti), è il vero protagonista indiscusso: luogo di incontri, scontri e faide dove leggenda e realtà quotidiana si intrecciano. Seppur l’impianto narrativo principale risulti semplice ed efficace, non sempre era facile, invece, seguire i singoli movimenti e dialoghi dei personaggi a causa dei rumori tediosi dell’ambiente circostante e qualche inciampo relativo all’audio che rendeva poco agevole la fruizione.  È possibile intendere Tra Scilla e Cariddi come una rilettura moderna e simpatica, dal sapore romantico di Romeo e Giulietta, la celebre tragedia Shakespeariana, che si fonde con un mito che appartiene alla nostra terra: una sintesi resa avvincente sia per grandi che per piccini.

 

TRA SCILLA E CARIDDI
Progetto di Giulia Drogo e Angelo Campolo
Con Nunzia Lo Presti e Antonio Previti
Assistente Christian Basile
Scene e costumi Giulia Drogo
Testo e regia Angelo Campolo
Una produzione DAF Project
nell’ambito di Periferie Artistiche – Spettacoli a Messina

visto al FESTIVAL DEGLI AQUILONI
organizzato da PRO LOCO CAPO PELORO
23 ottobre 2022, Torre Faro – Messina