I EDIZIONE – 2013/14
QA-QuasiAnonimaProduzioni nasce con l’intento di operare in vari settori artistici, e in particolare in ambito teatrale. L’obiettivo è quello, un po’ ambizioso forse, di portare sulle scene volti nuovi e testi nuovi, riscritture di testi – per il teatro e non – di autori antichi e moderni e drammaturgie originali che riescano a comunicare con il pubblico. In quest’ottica nasce il progetto della rassegna teatrale Atto Unico. Una rassegna che si articola in Scene di vita, Vite di Scena, dieci spettacoli allestiti da professionisti di spicco del panorama messinese, dello Stretto, della Sicilia, dieci spettacoli che popolano uno spazio condiviso, il teatro, uno spazio che diventa comune.
La linea ideale è quella dell’azione scenica senza soluzione di continuità, senza tracce che svelino la finzione, un tentativo di dipingere affreschi realistici agiti in scena che, nel proporre soggetti assolutamente teatrali e frutto di invenzione e soggetti assolutamente reali adattati alla scena, mostrino quanto in comune ci sia tra “vite di scena” e “realtà”, svelando di quest’ultima gli aspetti di drammatica finzione, talvolta senza troppo celare toni di denuncia. Dieci spettacoli che offrono diversi punti di vista, tentando di fare riflettere su diversi problemi.
La prima messinscena (24.11.2013) ProTesto, un debutto, è una sorta di apripista di tutte le tematiche che verranno affrontate a cascata all’interno della rassegna. In scena l’Io, la coscienza. Ed insieme l’altro. E poi Noi. Noi e Voi. Insomma Tutti. Sulla scena il corrosivo e tremendo dissidio che ci attanaglia a più livelli: consapevoli dello stato in cui versa la nostra società, che fare? Restare e provare a lottare per un futuro migliore o fuggire e nascondersi, tentando di trovare la quiete lontani da casa? Una cruda analisi della società e un invito a protestare, a sollevare il capo e usare il pensiero, le parole, la voce.
Il secondo titolo in programma (1.12.2013), La lunga notte del dott. Pennac, approda a Messina per un vero e proprio debutto, in una veste rinnovata, abbandonando la formula della lettura teatrale per trasformarsi in una performance che coinvolge un attore e due musicisti sulla scena. Un concerto-spettacolo che, facendo rivivere il mondo letterario di Pennac, sottopone alla nostra attenzione, con una freschezza che tuttavia non tradisce la profondità dei temi toccati, una gamma di “caratteri” tipici del panorama italiano, con le loro nevrosi, le loro frustrazioni, la difficoltà di gestire i rapporti. Tutto in una lunga notte in pronto soccorso.
Il terzo appuntamento (15.12.2013), Spunti di Vista, torna in scena ampliato e si trasforma da reading in una vera e propria performance teatrale. Caratterizzato, come i primi due, dall’esecuzione delle musiche dal vivo, anche questo spettacolo vive dei testi di importanti scrittori e pensatori e li adopera per incuriosire lo spettatore e stimolarlo, proprio attraverso l’uso della parola, a porsi delle domande, nel tentativo di risvegliare le coscienze. L’interrogativo di fondo, il leit motiv sotteso all’intera pièce, è: chi siamo e che cosa vogliamo essere all’interno della nostra società?
La quarta pièce (29.12.2013), Ritratti (anche le iene sono fotogeniche) è un trittico che si concentra sulla figura femminile, attraversando in tre monologhi tre diverse dimensioni in cui viene sviscerato il rapporto di tre donne con l’atto violento e criminoso secondo una prospettiva diversa da quella consueta. Lo spettacolo, che nel primo monologo si ispira a Clitennestra o del crimine (da Fuochi) di M. Yourcenar, torna sulle scene, a distanza di anni, in una veste diversa: arricchito, nella terza parte, di un nuovo monologo mai rappresentato e accompagnato da musiche originali, anche in questo caso, eseguite dal vivo.
La quinta messinscena (12.01.2014), Erostrato, parte da Sartre e ci propone un viaggio nella lucida e graffiante logica di un personaggio definitivamente disgustato dal fatto che gli uomini non facciano altro che recitare un ruolo nel condurre i propri rapporti con gli altri. Un monologo denso e fortissimo, una parabola ascendente attraverso cui si sviscera il pensiero sartriano e che si consuma nell’atto finale. Per un teatro di pensiero, un teatro di parola.
Il sesto spettacolo (26.01.2014), Pinter e a capo, è un altro debutto in cartellone. Costituisce un’interessante analisi, in quattro quadri, di un personaggio strano, sprezzante della realtà, moralista, integralista, deciso a rimanere chiuso in casa finché non sarà riuscito a trovare il modo di superare Pinter. Ed è proprio nel momento della chiusura alla realtà circostante che la porta del teatro si apre e piomba nella vita dell’uomo in una carrellata di personaggi pinteriani.
La settima pièce (16.01.2014), Il mondo offeso, è liberamente tratta dal celeberrimo Conversazioni in Sicilia di Elio Vittorini e declina abilmente il tema del viaggio facendolo rivivere attraverso il mezzo della conversazione ma in modo del tutto inatteso: con un unico attore in scena. Un attore, una sedia e un paesaggio di suggestioni restituito da interessanti proiezioni. Ogni domanda, ogni risposta, ogni confronto si delineano come una ricerca del sé e una conseguente presa di coscienza dello stato in cui versa la realtà circostante, rivelandosi i tasselli di un più profondo “viaggio dell’anima”.
L’ottava messinscena (2.03.2014), D.U.E. è un nuovo esperimento di drammaturgia che debutta proprio in seno alla rassegna Atto Unico. Un’altra ricerca, un altro studio sull’uomo e le sue reazioni, condotto attraverso le dinamiche che si stabiliscono tra due uomini chiusi in una stanza, in un crescendo di situazioni inverosimili che contribuiranno a rendere più concreto agli occhi dello spettatore il mondo in cui si muovono.
Il nono appuntamento (16.03.2014) porta sulle scene un inedito di Clelia Lombardo, Andromaca. Un monologo doloroso e disperato, ma forte e lucido. Un percorso che, attraversando gli episodi più drammatici del destino di questa donna, la spingono a trovare la forza per ristabilire i suoi contorni, la sua definizione, per riposizionarsi al di fuori dell’angusto spazio che le convenzioni sociali vorrebbero riservarle.
Chiude la rassegna un ultimo debutto (30.03.2014), Matrioska, che si delinea come uno spunto di indagine sul rapporto tra identità, sull’essere uno ed essere tanti, sui contrasti, le ombre e i chiaroscuri. Quattro personaggi in scena, molto diversi tra loro eppure frammenti l’uno dell’altro, quattro personaggi in una spirale vorticosa che risucchia lo spettatore in una verità inattesa, per trascinarlo fin nel cuore della matrioska.
Dieci appuntamenti per condividere con il pubblico un percorso alla ricerca di qualcosa, forse del sé, forse dell’altro. Dieci appuntamenti per incontrarsi e scambiarsi un punto di vista.
Dieci appuntamenti.
Finalmente a Teatro.
Il Direttore Artistico
Auretta Sterrantino