SETTE: UN PROGETTO DI AMPIO RESPIRO
Nell’ultimo anno QA ha lavorato senza sosta per portare avanti la sua ricerca e ha partorito un grosso progetto che mette in dialogo teoria e prassi teatrale, in collaborazione con Nutrimenti Terrestri.
Il progetto è articolato in due parti che si completano e sono funzionali l’una all’altra: una nuova produzione e un convegno di studi internazionale sul teatro antico e la messinscena contemporanea.
LO SPETTACOLO
Sette – scritto e diretto da Auretta Sterrantino, con le musiche originali e il progetto audio di Vincenzo Quadarella, assistente alla regia Elena Zeta – porta in scena uno di fronte all’altro i due fratelli, figli di Edipo, Eteocle e Polinice, interpretati rispettivamente da Giulia Messina, che lavora con la compagnia dal 2018 e che quest’anno è stata insignita del Premio Hystrio alla Vocazione, e la giovanissima Carlotta Maria Messina, entrambe diplomate all’ADDA (Accademia D’Arte del Dramma Antico) della Fondazione INDA di Siracusa. La nuova produzione targata QA e Nutrimenti Terrestri è una riscrittura del mito che assume come punto di partenza l’universo poetico dei Sette contro Tebe di Eschilo, avendo ben chiari gli ulteriori loci teatrali classici che affrontano, in un modo o in un altro, le questioni legate ai figli di Edipo e in particolare ai due fratelli Eteocle e Polinice: Antigone, Edipo re, Edipo a Colono di Sofocle, Fenicie e − in modo differente e con un punto di vista molto diverso − anche Supplici di Euripide.
Il progetto è nato in seno a un’ampia riflessione sulla tragedia antica e la messinscena contemporanea che Auretta Sterrantino e Vincenzo Quadarella, con la complicità e il supporto di Maurizio Puglisi per Nutrimenti Terrestri, stanno portando avanti con l’Università di Messina, l’Università di Malaga, l’Università di Coimbra e l’Università di Valencia.
Dopo una prima fase di residenza creativa svoltasi a settembre a Messina, Sette ha preso forma al Dipartimento di Filologia Classica della Facoltà di Filosofia e Lettere dell’Università di Malaga, grazie al sostegno della prof.ssa Marta González González (Filologia greca). Inoltre durante la lunga residenza creativa a Malaga sono state redatte le traduzioni del testo in spagnolo (con la supervisione della prof. González) e in inglese da mettere a disposizione del pubblico durante le successive prove aperte.
La prima prova aperta si è svolta in Portogallo, mercoledì 8 novembre, al Teatro Paulo Quintela della Facoltà di Lettere dell’Università di Coimbra in collaborazione con il Centro de Estudos Clássicos e Humanísticos, organizzatori i professori Fátima Ferreira, Martinho Soares, Sara Trojani. Da qui la compagnia si è spostata in Spagna, a Valencia, dove il 14 novembre è andata in scena per una seconda prova aperta alla Sala Palmireno, grazie al supporto della prof.ssa Carmen Morenilla, coordinatrice del corso di laurea in Filologia classica della Facoltà di Lettere e Traduzione dell’Università di Valencia. Ultima prova aperta ancora in Spagna il 16 novembre all’Istituto Italiano Statale Comprensivo di Barcelona, grazie al supporto del prof. Angelo Nicotra.
Adesso il cast si prepara a rientrare in Italia, a Messina dove, grazie all’adesione al progetto dell’EAR – Ente Teatro Vittorio Emanuele di Messina, si avvierà l’ultima fase di prove e allestimento dello spettacolo che debutterà alla Sala Laudamo nei giorni martedì 28 e mercoledì 29 novembre alle ore 20.30.
IL CONVEGNO
«Vergini piovose, muoviamo alla splendida città di Pallade, l’amata terra di eroi: là si celebrano riti ineffabili, là nelle sacre cerimonie si schiude il tempio agli iniziati e doni agli dèi celesti e templi eccelsi e statue e processioni sante ai beati e vittime dalle belle corone per gli dèi e banchetti in tutte le stagioni. E, quando giunge primavera, è la festa di Bromio, e contese di cori melodiosi e suoni profondi di flauti»
Aristofane, Nuvole, vv. 298-313
Il progetto include un importante momento di riflessione con l’inaugurazione del Convegno Internazionale Varcare la soglia. Teatro, rito e festa tra passato e presente, dedicato agli studi sul teatro antico e la messinscena contemporane. Si tratta di tre giornate realizzate in sinergia dalle Università di Messina, Malaga e Coimbra grazie al lavoro delle professoresse Mariangela Monaca, Storia delle Religioni, Università di Messina (DICAM); Marta González González, Filologia Greca, Università di Malaga; Carmen Soares, Filologia Greca, Università di Coimbra con il sostegno di QA-QuasiAnonimaProduzioni, Nutrimenti Terrestri, Teatro Vittorio Emanuele di Messina e il patrocinio della Fondazione Inda, della Società Italiana di Storia delle Religioni, dell’Associazione culturale Anassilaos di Reggio Calabria, e dell’Officina di Studi Medievali di Palermo.
Il convegno avrà carattere pluridisciplinare e sarà destinato in primo luogo a studiosi di diversi settori, dalla filologia classica, alla storia delle religioni, agli studi legati alle arti performative. I lavori si svolgeranno a Messina il 29 e 30 novembre (rispettivamente presso l’Aula Cannizzaro dell’Università di Messina, in Piazza Pugliatti, e presso la Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele) e si concluderà a Siracusa venerdì 1 dicembre con una tavola rotonda finale che si terrà dopo la visita alla Biblioteca, agli archivi, al Palazzo greco, alla mostra multimediale della Fondazione INDA e al Teatro Greco.