SETTE

[studio a partire da Sette contro Tebe di Eschilo]

testo originale, regia e drammaturgia
Auretta Sterrantino

musiche originali e progetto audio
Vincenzo Quadarella

con
Giulia Messina
Carlotta Maria Messina

assistente alla regia
Elena Zeta

ufficio stampa e comunicazione
Marta Cutugno

Ph. Fabio Crisafulli

QA-QuasiAnonimaProduzioni/Nutrimenti Terrestri
i
n collaborazione con il Teatro Vittorio Emanuele (ME)

Spettacolo costruito durante una residenza all’Università di Malaga (Spagna)
Facoltà di Filosofia e Lettere, Dipartimento di Filologia Classica
Prof.ssa responsabile: Marta González González

Fratello contro fratello, nemico contro nemico, uno di fronte all’altro

Due fratelli: Eteocle e Polinice,  figli di Edipo.
Due fratelli, uno di fronte all’altro, si scontrano nel punto in cui la Tyche e il libero arbitrio, congiuntamente, li hanno condotti.
Si scontrano per il potere, per il primato, per una questione di Giustizia e di Diritto.
Ciò che potrebbe sembrare una semplice questione di famiglia è invece l’innesco di una bomba pronta a far saltare in aria un’intera città, radendola al suolo, annientandone la popolazione.
La guerra è alle porte, l’ora zero è arrivata: Eteocle si prepara a difendere la città, Polinice ad attaccarla.

Un incontro/scontro di sette ore, un abbraccio che diventa una morsa.
Sembra impossibile trovare un accordo: l’accordo c’era ed è stato violato.
I giuramenti sono sacri e così i patti.
Sette ore per arrivare alla Settima porta.
Sette ore per ritrovarsi.
Sette ore per perdersi.

 

 

Una riscrittura del mito che assume come punto di partenza l’universo poetico dei Sette contro Tebe di Eschilo, avendo ben chiari gli ulteriori loci teatrali classici che affrontano, in un modo o in un altro, le questioni legate ai figli di Edipo e in particolare ai due fratelli Eteocle e Polinice: Antigone, Edipo re, Edipo a Colono di Sofocle, Fenicie e − in modo differente e con un punto di vista molto diverso − anche Supplici di Euripide.
Il lavoro si concentra sulla traduzione delle dinamiche e dei temi forti e universali suggeriti dai testi classici in una nuova scrittura che metta di fronte i due fratelli mostrando tutti gli aspetti più controversi della loro relazione e del loro contendere.
Temi come il rapporto con il potere, la giustizia, la legge, il rispetto e l’amore fraterno faranno da filo conduttore a tutto il lavoro che si tradurrà in pura azione, sfuggendo a qualsiasi tentazione narrativa che − come insegna Aristotele − è dimensione dell’epos e non del drama.
Parola poetica, movimento, musica e spazio scenico sono intesi come elementi in dialogo in una dinamica drammaturgica che esprima i conflitti sottesi alla relazione in atto, cercando un incontro col pubblico nella celebrazione di un rito tutto laico quale è la messinscena teatrale.
La scrittura scenica è tutta incentrata sul principio elementare di azione/reazione, anche nella costruzione del movimento che seguirà quell’idea di “movimento continuo” su cui stiamo lavorando da anni, un movimento che si fa segno chiaro della dinamica dell’azione e del portato emotivo dei personaggi, in costante dialogo con parole e musica.
Il lavoro si pone nel solco della ricerca condotta in questi anni, dal punto di vista dei testi, del linguaggio scenico e in relazione al costante dialogo con il mondo del mito e con la classicità evidente in spettacoli come Naufragio. Un preludio, quattro movimenti, una fuga, legato al mito di Danae, Ulisse. L’arte della fugaPrometheus. O del fuoco, maestro di ogni arte, e sottotraccia in spettacoli come quelli del dittico Per una poetica dell’impossibileCenere (studio a partire da La terra desolata di T. Eliot) tutto lavorato sul mito di Adone e la ciclicità della vita e della vegetazione, e In tacito quadrante, (studio a partire da Immaginazione morta immagiate di S. Beckett) il cui nucleo è impiantato sul mito di Ceice e Alcione dalle Metamorfosi di Ovidio.

 

I TAPPA
SETTEMBRE 2023: MESSINA – Residenza creativa | QA/NutrimentiTerrestri

II TAPPA
OTTOBRE/NOVEMBRE 2023: MALAGA – Residenza creativa
Università di Malaga, Facoltà di Filosofia e Lettere, Dipartimento di Filologia Classica, Prof.ssa responsabile: Marta González González (Filologia greca)

III TAPPA
8 NOVEMBRE 2023: COIMBRA – PROVA APERTA | TEATRO PAULO QUINTELA
Università di Coimbra, Centro de Estudos Clássicos e Humanísticos
Organizzatori: Fátima Ferreira, Martinho Soares, Sara Trojani

IV TAPPA
14 NOVEMBRE 2023: VALENCIA  – PROVA APERTA | SALA PALMIRENO
Università di Valencia, Facoltà di Lettere, Prof.ssa responsabile: Carmen Morenilla (Filologia greca)

V TAPPA
16 NOVEMBRE 2023: BARCELONA – PROVA APERTA | ISTITUTO ITALIANO STATALE COMPRENSIVO
Prof. responsabile: Angelo Nicotra

VI TAPPA
28 e 29 NOVEMBRE 2023: MESSINA – DEBUTTO | Sala Laudamo (in collaborazione con il Teatro Vittorio Emanuele)

VII TAPPA
FEBBRAIO 2023: MALAGA

RASSEGNA STAMPA
http://quasianonima.it/press-e-media/rass-stampa-online/

SIPARIO – Sette – Regia Auretta Sterrantino
«[…] la Sterrantino ha ri-scritto un suo testo poetico in cui mette in risalto la hybris dei due contendenti, la tracotanza dei due fratelli, mostrando gli aspetti più controversi della loro relazione dagli esiti paradigmatici. […] questi sentimenti sono bene espressi dalle due brave e concentrate danzatrici, in perfetta sintonia con le musiche dai toni cupi che le avvolgevano nei loro continui movimenti […]»

PAC – Sette: Auretta Sterrantino e il classico (ma sempre contemporaneo) conflitto fratricida
«[…] Nella scena aperta della suggestiva Sala Laudamo a Messina, il palcoscenico quadrato è vicinissimo al pubblico. Le due performer si muovono all’unisono come fossero l’una il riflesso dell’altra, in un gioco continuo di opposizioni spaziali che concretizzano il rapporto “maledetto” di Eteocle e Polinice. I registri coreutici rimangono predominanti e sono molteplici: dalla “linearità” labaniana, allo slowmotion fino ai densi spostamenti di peso che generano figure ondulanti. […] Dal riflesso gestuale reciproco all’azione/reazione, la danza si sviluppa in ogni direzione, stanziando su tutti i fronti, degerarchizzando la visione frontale […]. La durata è interamente scandita da rintocchi […] ed è animata da un progetto sonoro molto interessante (curato da Vincenzo Quadarella) che assorbe gesti e voci delle sorelle Messina, insieme al dramma, in una dimensione temporale a noi vicina, con un sapiente missaggio di sonorità, quelle del pianoforte e dell’organo, con l’elettronica e la techno. […]»

TEMPOSTRETTO – “Sette”: o come scavare poeticamente dentro le nostre ferite
«[…] Le opere di QA amano mettere in crisi. Sono una prova da stress per il nostro pensare e per il nostro sentire. Da “Sette” non si riesce a trarre giudizi, non si riesce a prendere decisioni, o almeno non sono riuscita a farlo io, non si trovano risposte semplici ma si è spinti verso più profonde domande. “Sette” interroga, mette alla prova, ci provoca intellettualmente e ci suggestiona emotivamente, ci insegna a mettere tutto in dubbio e ad attraversare anche il sentire più disturbante. E quando la parola si fa più oscura o la messinscena più enigmatica, il suo linguaggio polifonico potenzia la sua componente evocativa. Così dove non arriva il raziocinio arriva l’emozione. […]»

GAZZETTA DEL SUD – Teatro-danza che ripropone temi eterni e universali
«[…] Un teatro-danza che dipana fili di tragedia greca, in cui le due interpreti, forgiate dagli studi all’Accademia d’Arte del Dramma Antico della Fondazione Inda, si esprimono attraverso un flusso continuo di parola e gesto, azione e reazione, che scandisce i temi in gioco, come l’incontro scontro tra amico e nemico, potere e sentimento, “testa e cuore”. […]La tensione si stempera in rari momenti di coscienza in cui l’urgenza della carne prevale sulle ragioni di stato. Un senso di impotenza si alterna a punte di orgoglio, in una storia che non può avere un epico un epilogo positivo […]».

RADIOTAORMINA – A Messina “Sette”, progetto teatrale nato tra Italia, Portogallo E Spagna
«[…] Credo che il teatro debba scavare in quella ferita generata dal conflitto denunciando il fatto che ci possono essere ragioni da entrambe le parti e torti da entrambe le parti […]», Auretta Sterrantino intervistata su RadioTaormina sul debutto di Sette.