PERCHÉ FARE ANCORA UNA RASSEGNA A MESSINA?
«PERCHÉ DEL TEATRO ABBIAMO FATTO LA NOSTRA VITA»
Nota di Vincenzo Quadarella (Presidente di QA) su Atto Unico 2018/2019
Perché fare ancora una rassegna a Messina? O, peggio, perché fare ancora Teatro?
La risposta è facile: perché del Teatro abbiamo fatto la nostra vita.
Abbiamo studiato, ri-studiato, studiato ancora; abbiamo aperto il palco a tutti coloro i quali, a nostro giudizio, avessero qualcosa da dire.
Talvolta anche a coloro che da dire non avevano assolutamente nulla.
E poi abbiamo studiato, ri-studiato, studiato ancora.
Abbiamo omaggiato i Maestri, i nostri e quelli degli altri, perché il Teatro è rispetto della professionalità, della bravura. Abbiamo ricordato chi ci ha “insegnato”, facendo vivere il palco proprio di quegli insegnamenti. Per un Teatro vivo.
E poi abbiamo studiato, ri-studiato, studiato ancora.
Abbiamo Resistito, o cercato di resistere, alla mediocrità di questi tempi, di questa cultura, di questa città.
Abbiamo Resistito alla tentazione di andarcene, di essere superbi e dire: “per fare Teatro servono i professionisti, servono le competenze, serve l’esperienza”.
E poi abbiamo studiato, ri-studiato, studiato ancora.
Quest’anno ci siamo Traditi.
Abbiamo Tradito la nostra voglia di lasciare Messina, città che non studia tanto quanto tenti di insegnare.
Ma mai Tradiremo il nostro modo di fare Teatro. Troppo difficile? Complesso? Alfieriano? Troppo intellettuale? Forse o forse no.
L’importante per il nostro mestiere è studiare, ri-studiare, studiare ancora.
Emulare e non imitare: “attraversare”.
Vincenzo Quadarella