NAUFRAGIO

un preludio, quattro movimenti, una fuga

con

Marialaura Ardizzone
(Danae)

Regia e drammaturgia
Auretta Sterrantino

Musiche originali scritte ed eseguite dal vivo
Filippo La Marca

Allestimento
Valeria Mendolia

Disegno luci
Stefano Barbagallo

Ufficio Stampa: Vincenza di Vita

Fotografo di Scena: Stefania Mazzara

QA-QuasiAnonimaProduzioni

*Lo spettacolo ha debuttato a Capo nell’agosto del 2017 nell’ambito della rassegna “Promontorio Nord” diretta da Roberto Bonaventura. In quell’occasione le musiche sono state eseguite dal vivo da un quartetto d’archi: Erica Cardullo –  I Violino,  Mariacarla Vicinanza – II violino,  Elena Currò – Viola,  Eleonora Venuti – Violoncello
In quell’occasione le foto sono state realizzate da Luisa Visalli e Giuseppe Contarini

Naufragio è la metafora della lotta per la libertà e il diritto di esistere. È metafora della vita che cerca la vita. È metafora della gioia di vivere, immersi e compenetrati in ciò che ci circonda, che si scontra con l’egoismo di chi vive solo per autocelebrarsi, mantenere intatto il potere, continuando la propria esistenza secondo leggi di discendenza rigide e preordinate. 

Lo studio prende spunto dal celebre frammento del poeta lirico greco Simonide di Ceo, Il lamento di Danae, e racconta le stagioni della vita di una donna in lotta con la famiglia e con la società, una donna dal carattere ribelle e forte, ma priva di mezzi per poter affermare il proprio libero arbitrio. 

Costante compagno, interlocutore, amico, specchio e conforto per Danae è il mare, salvifico anche quando apparentemente impietoso. Decisivo nella lotta all’ultimo sangue tra destino e volontà di potenza che si dipana sotto gli occhi dello spettatore e che si traduce in un poetico fluire di stagioni, che dal preludio conducono alla fuga. 

L’attrice che interpreta Danae è costantemente accompagnata da musiche eseguite dal vivo, scritte appositamente per questo testo. Si instaura così un dialogo serrato e costante tra “voce parlante” e “voce lirica”, che consente di attraversare questo vasto mare, così da ritrovarsi completamente immersi nell’intimo sentire della protagonista. 

«Acqua
adesso sono.
Acqua»

Naufragio

Ph. Stefania Mazzara, Luisa Visalli, Giuseppe Contarini