RICCARDO III

suite d’un mariage

con
(in ordine alfabetico)

Michele Carvello
Riccardo III

Giulia Messina 
Lady Anna

Regia e drammaturgia
Auretta Sterrantino

Musiche originali
Filippo La Marca e Vincenzo Quadarella

Allestimento
Valeria Mendolia

Ufficio stampa
Vincenza Di Vita

Fotografo di scena
Giuseppe Contarini

QA-QuasiAnonimaProduzioni

“Prestato, vecchio, nuovo, blu” è il mantra ripetuto da un uomo e una donna in procinto di percorrere la navata fino all’altare. “Prestato, vecchio, nuovo, blu”, sono le parole di Lady Anne, vittima del piano di un Riccardo III-mostro, ma anche fragile come non lo abbiamo mai visto. RICCARDO III. Suite d’un mariage è uno studio che vuole indagare i meccanismi di una mente perversa e le dinamiche di azione e reazione espresse e inespresse che si innescano in un gioco al massacro spinto da due sentimenti distruttivi: desiderio di potere da una parte, sete di vendetta dall’altra. Sentimenti che confondono vittima e carnefice, quasi fino a sovrapporli, concedendoci uno spazio di riflessione nel quale tenteremo di muoverci con ogni mezzo per sondare fino in fondo ogni piega di questa unione mortale.

 

«A destra solo posti deserti.
Due croci riverse grondanti di sangue.
A sinistra nemici, guerrieri, lame, pugnali.»

I TAPPA – 30 agosto 2018, “Promontorio Nord”, direttore artistico Roberto Bonaventura, Capo Rasocolmo (ME)

II TAPPA – 6 settembre 2018, estratto per “Movimenta – Scena Aperta”, Festival di danza diretto da Giovanni Scarcella e Raffaella Pollastrini, Horcynus Orca, Capo Peloro (ME)

III TAPPA – 29 settembre 2018, Scalinata del Carmelo, Delia  (CL)

Ph. Giuseppe Contarini

DEBUTTO
18 novembre 2018, “Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena”, Chiesa di S.M. Alemanna, Messina

REPLICHE
7 dicembre 2018, Teatro Tina di Lorenzo, Noto
18 e 19 maggio 2019, Teatro Vascello – Sala Studio, Roma
sab. 18/05 h. 21.30 | dom. 19/05 h. 18.30
Orari biglietteria : lunedì h.10.00-18.00; dal martedì al sabato h.10.00-21.30; domenica h. 14.00-19.30
info e prenotazioni: 06 5881021 – 06 5898031
promozione@teatrovascello.it
www.teatrovascello.it

 

ESTRATTI RASSEGNA STAMPA

SIPARIO: RICCARDO III. SUITE D’UN MARIAGE – regia Auretta Sterrantino
GIGI GIACOBBE: «Direi che lo spettacolo con una bella scelta di pezzi musicali di Filippo La Marca e Vincenzo Quadarella, in cui prevalgono suoni cupi, percussioni, aure astratte miste ad alcune tranche dei Carmina Burana di Orff, più che una suite d’un mariage come da sottotitolo, sembra un lungo pas de deux, una danza di Eros e Thanatos. […] In questa sua felice scrittura drammaturgica, Auretta Sterrantino sembra quasi uno Sherlock Holmes che indaga sui caratteri dei due personaggi o anche un Freud che cerca di entrare nelle loro anime […]».

STRAIGHT ON: Auretta Sterrantino | Riccardo III. Suite d’un mariage
LEONARDO MERCADANTE: «Ogni posizione è studiata al millimetro. Auretta Sterrantino si fa dittatrice della stessa carne dei suoi interpreti. Come una tassidermista riempie i loro corpi di anime estranee, ne esalta la struttura e la plastifica in una perpetua danza rituale.[…] La doppiezza messa in scena dai due interpreti è costante, ogni loro azione è ambivalente. La Sterrantino, mettendo loro in bocca i simboli portanti della tragedia (il cerchio, che è anello, corona e struttura di tutto il dialogo) distrugge ogni significato restituendoci lo scenario desolante di due anime il cui unico obiettivo sembra quello di volersi trascinare a vicenda nell’inferno reciproco chiamato “matrimonio”».

DRAMA.IT: Suite d’un marriage: Riccardo III vive
PAOLO RANDAZZO: «la Sterrantino ha decostruito radicalmente e con originalità di visione l’opera shakespeariana, dissezionandone nuclei di senso e tematiche (complessità infinita del male, sensualità, desiderio di dominio e vendetta, gelosia, potere, dinamiche violente e comunque avvelenate tra coniugi o amanti), per poi rimontarla con la giusta urgenza della catastrofe irrimediabile […]: il lavoro sul movimento di coppia dei due protagonisti, l’intrecciarsi volutamente sensuale dei corpi, il lentissimo e profondo dialogare degli sguardi su una base musicale che sembra riecheggiare atmosfere tropicali o sud-americane, rendono pregevole e intrigante questo spettacolo».

INFOMESSINA: Riccardo III, Quando il segno trasfigura la realtà e ne coglie le impercettibili sfumature
GIUSI ARIMATEA: «una pregiata drammaturgia trova la sua ragion d’essere nell’impianto registico più adatto a risaltarne quella potenza musicale che assoggetta scena, gesti, finanche partiture. Dapprima Auretta Sterrantino costruisce le parole, poi impalca un universo fisico e visivo in grado di contenerle. Da drammaturga e regista può di fatto permettersi di rispondere con l’allestimento alla medesima logica che soggiace alla scrittura. Nel teatro, dimora per eccellenza dell’arbitrarietà, il segno ottiene la sua rappresentazione nella duplice veste di significante e significato. […]»

CARTEGGI LETTERARI: La seduzione del male in “Riccardo III.Suite d’un mariage”- di Auretta Sterrantino
MARTA CUTUGNO: […] nello sguardo dei due attori, nel loro dire, nei movimenti non si evince mai interruzione ma senso acceso di continuità. […] Il contatto tra i due cresce in intensità, l’intesa è massima quanto l’elegante corrispondenza tra parola e gesto in quel tempo spregiudicato, nello scambio dei sensi. In questo la regia dimostra attenzione alla minima movenza, alla singola espressione, parti di un generale senso di espansione e di persistenza.[…] Pilastro primo della messa in scena è la scrittura di Auretta Sterrantino che è oggetto in divenire. È in corso, infatti, un’interessante percorso di maturazione della sua poetica che fa della sintesi, frutto di approfondito studio, e della suadente elettricità del verso i suoi punti di forza. 

MESSINAORA: “Riccardo III. Suite d’un mariage”, quel matrimonio di sangue, nel segno della vendetta e del potere
CLARISSA COMUNALE: Opposti, distanti e lontani i due protagonisti del dramma shakespeariano ruotano sulla scena in coreografie ipnotizzanti in cui il talamo e l’altare si mischiano alle loro vesti e alle loro vite, dicotomiche e folli. […]Sono sguardi, movimenti, sensazioni, pulsioni quelle che arrivano allo spettatore incantato da una rivisitazione shakespeariana che fa breccia e scuote gli animi. […]è stata notevole la resa attoriale di Michele Carvello, spietato ed energico, e Giulia Messina, austera e rabbiosa è […]».