#APPROFONDIMENTIUNICI: ULISSE. L’ARTE DELLA FUGA

NAVIGANDO DA BACH A DALLAPICCOLA
Interviste a cura di Vincenza Di Vita

INTERVISTA AD AURETTA STERRANTINO, testo poetico e coordinamento artistico

Chi è Ulisse?
Ulisse è il viaggio.
Il punto di domanda che si sposta sempre di pensiero in pensiero.
Il cerchio di fumo che si allarga per accogliere il successivo.
Sete d’acqua. E di sale.
Ulisse ascolta anche il silenzio.
Ulisse è il silenzio o la voce della solitudine.

Quando hai conosciuto per la prima volta Ulisse e perché la sua figura ti attrae così tanto da riproporlo di continuo nei tuoi testi?
Andavo alle scuole elementari credo.
Mi sono occupata di Ulisse in teatro in opere dirette da me solo in un’altra occasione: Erebo. Il lungo addio. Per il resto è una figura che ho molto frequentato per i miei studi e le mie ricerche.

Come è stato costruito il testo?
Il testo segue l’architettura dell’Odissea (e del libretto dell’opera Ulisse di Dallapiccola dunque) di cui ripercorre le tappe senza vera narrazione. La scrittura ha seguito l’andamento, l’umore, la struttura dei brani musicali che saranno proposti per la serata, con un’alternanza tra Bach e Dallapiccola, brani ovviamente adattati se non addirittura riscritti.

Cosa s’intende per “arte della fuga”?
Il sottotitolo parte da Bach, per indicare infine l’incapacità di Ulisse di accontentarsi dello status quo e la sua inclinazione a fuggire, fuggire sempre da ogni situazione presente vagheggiando ora il passato rimpianto e accogliente ora l’incognita di un seducente futuro. Alla ricerca di una definizione del sé che sfugge i limiti dello spazio ed è condizionato dal tempo. Il sottotitolo è diventato poi la struttura da cui partire per strutturare l’andamento del testo, della drammaturgia, dell’intera partitura proprio secondo la forma musicale della fuga.


INTERVISTA A FILIPPO LA MARCA, repertorio musicale curato ed eseguito dal vivo

Dallapiccola si è avvicinato al personaggio di Ulisse attraverso Monteverdi, le tue musiche saranno un esito di mediazione originale ma con inserti da Bach. Come si sposa con tali poetiche la tua anima “elettronica”?
Sicuramente si coniuga tramite l’aspetto della ricerca sonora che in Dallapiccola avviene tramite la letteratura e la dodecafonia mentre l’elettronica ha una ricerca sonora nella manipolazione degli strumenti ed è una sperimentazione attraverso l’armonia e la produzione sonora. Ne è un ottimo esempio il Prometeo. Tragedia dell’ascolto di Luigi Nono. Mi sono avvicinato a Dallapiccola grazie al mio Maestro Mario Ruffini attraverso lo studio del pianoforte. Mario Ruffini è stato allievo diretto di Paolo Prosperi che è stato a sua volta allievo diretto di Dallapiccola.

Se Ulisse fosse uno strumento musicale quale sarebbe?
Probabilmente se fosse un musicista sarebbe un direttore d’orchestra vista la sua sete di conoscenza, non si sarebbe fermato alla ricerca armonica. Il legame tra Ulisse e Dallapiccola nasce proprio da ciò.

 

INTERVISTA A SERGIO BASILE, interprete

 Quante volte ti sei già imbattuto nella figura di Ulisse durante il tuo lavoro teatrale?
Ho incontrato Ulisse – professionalmente… – perlomeno 5 volte…

Che abiti veste e come passa le giornate a Itaca il tuo Ulisse ideale?
Ulisse a Itaca veste panni modesti e lavora nelle sue vigne. Produce vino e fuma nazionali esportazione.

Come hai trovato il testo di Auretta Sterrantino (definiscilo con una citazione)?
Il testo è bellissimo, magnifico da dire.
«Varco la soglia degli oscuri templi, /compio una cerimonia disadorna (A. Blok)».