IL POTERE DEL ‘PENSIERO MAGICO’ TRA SOGNO E REALTÀ

L’OSSERVATORIO CRITICO DI QA PER IL CORTILE TEATRO FESTIVAL 2021 – MESSINA
di Andrea Ansaldo

Il Cortile Teatro Festival, nella cornice dell’ormai familiare Palazzo Calapaj-D’Alcontres, ha ospitato, il 12 e 13 luglio, Carlo De Ruggieri, interprete del monologo Ogni bellissima cosa, di Duncan Macmillan e Jonny Donahoe (titolo originale Every Brilliant Thing), tradotto e diretto da Monica Nappo e prodotto da Nutrimenti Terrestri.

Sonorità jazz accompagnano l’ingresso nello spazio del cortile e anticipano quella che sarà la colonna musicale di un monologo sincero e coraggioso, che non si lascia intimidire dalla complessità dei suoi argomenti. Quella del protagonista, interpretato da un sobrio ed efficace Carlo De Ruggieri, è una storia di reazione e resistenza che attraversa tante fasi della vita di una persona, dall’infanzia alla maturità. L’intero monologo narra con semplicità e ironia la complessa mente di un uomo traumatizzato. È un viaggio attraverso il sogno di un figlio di salvare la madre dai demoni della depressione e per farlo inizia a tirar giù la lista di “ogni bellissima cosa” gli venga in mente, ma la tenerezza della dimensione infantile cede presto il passo alla disillusione e alle difficoltà dell’età adulta. Il monologo riesce a ricreare un ricco cast di personaggi attraverso l’interazione con il pubblico che, di volta in volta, si ritrova a dire una delle cose scritte sulla lista o a interpretare uno dei personaggi secondari della vicenda, ma inevitabilmente importanti nell’evoluzione del protagonista. Attraverso questi ultimi osserviamo il rapporto del protagonista con l’autorità, la morte, la famiglia, l’amore e, infine, con sé stesso. In questo senso, l’ambiente del Cortile aiuta a ricreare un’atmosfera intima che si sposa perfettamente con la natura dello spettacolo.

Carlo De Ruggieri confessa le fragilità del proprio personaggio come un paziente di fronte allo psicologo, fino alla definitiva accettazione di sé stesso. Quello del protagonista è un percorso che si snoda tra sogni infranti e fragili speranze, ed è proprio grazie alla sua vulnerabilità che il monologo ci permette di legarci a lui. Similmente a quanto avveniva ne L’inferno e la Fanciulla della Piccola Compagnia Dammacco, volendo restare nell’ambito del Cortile Teatro Festival, Ogni bellissima cosa propone un discorso su ansie comuni, reali e ci lascia con dei quesiti difficili da porre a se stessi. Come affronterei la paura della morte? E la perdita? Cosa si prova quando non si ha più nulla per cui vivere? L’atmosfera è molto diversa: il viaggio infernale della Fanciulla ha tratti grotteschi e l’interpretazione di Serena Balivo è molto più sopra le righe rispetto a quella di De Ruggieri, che preferisce un approccio attoriale più naturalistico, in linea con la vicenda da lui narrata. Entrambi sono monologhi che sfruttano l’umorismo, seppur con differenti sfumature, per condire storie e condizioni problematiche, capaci di esprimersi con forza anche in assenza di elaborate scenografie o giochi di luce. Ogni bellissima cosa è un’opera in grado di evocare immagini di forte impatto emotivo grazie alle sue dinamiche d’interazione con il pubblico, ed è capace di condurre lo spettatore in un percorso attraverso i luoghi e i momenti della vita di un uomo segnato profondamente da eventi fuori dal proprio controllo. Da una parte il monologo ci parla di sogni, ambizioni e speranze, ma dall’altra ci mette di fronte alle illusioni, al limitato potere che possiamo esercitare sulla realtà e sulle vite altrui. Le bellissime cose che il protagonista mette sulla lista, che cresce a dismisura, sono terapia, sono talismani, pensiero magico. Sono la speranza e l’illusione di poter controllare ciò che sfugge alle nostre possibilità. Probabilmente, quest’atteggiamento determina il nostro essere umani, ed è per questo che Ogni bellissima cosa è emozionante, perché riesce a intercettare questa tensione tra il concreto e l’astratto, tra sogno e realtà.

OGNI BELLISSIMA COSA
di Duncan Macmillan e Jonny Donahoe
con Carlo De Ruggieri
traduzione e regia Monica Nappo
produzione Nutrimenti Terrestri
visto al CORTILE TEATRO FESTIVAL
diretto da Roberto Zorn Bonaventura
Castello di Sancio

Ph. Giuseppe Contarini – Fotoinscena