#TESSEREBLU – DISSONANZA: DA SEMPRE

INTERVISTA A VINCENZO QUADARELLA PER MINIMA MENTE BLU
a cura di Marta Cutugno

Marta Cutugno ha intervistato Vincenzo Quadarella, autore delle musiche di Minima Mente Blu e già autore delle musiche del I studio della Trilogia dell’Arte, Nudità. Chiaroscuro Permanente.
Minima Mente Blu sarà in scena all’Area Iris, sabato 17 settembre alle ore 21.30 per il CORTILE TEATRO FESTIVAL

In che modo le trame sonore di Minima Mente Blu si relazionano al tessuto cromatico che fa da sfondo alla drammaturgia? Dal primo al secondo studio ci sono state evoluzioni stilistiche e/o strumentali?
Il mio tema, il mio personalissimo tema, sin da quando abbiamo cominciato a parlare dello spettacolo è stato il blu. Anzi, per la precisione, una piccola piastrella blu. Da quando ho visualizzato questa piccola piastrella blu, attraverso essa sono passate tutte le elaborazioni strumentali.
Ho volutamente ignorato le musiche scritte per lo spettacolo precedente, prendendo solamente un unico tema e rielaborandolo tanto da renderlo quasi irriconoscibile.
Tutto dunque è stato filtrato dalla piastrella blu. Alcuni brani li ho scritti addirittura prima di conoscere il nuovo testo.
Dunque, è stato un lavoro con me stesso, con la misura e con le visioni dei “miei” colori che, soltanto in un secondo momento e per opera di Auretta, sembrano combaciare completamente con la visione del mondo “colorata” di Sibilla.

Quali sono le scelte armoniche predominanti nella partitura? Lo stile compositivo di Schönberg, l’atonalità, la dissonanza hanno influenzato in qualche misura la stesura delle musiche pensate e composte per questa drammaturgia?
La dissonanza è una mia particolarità da sempre. Il mio percorso artistico mi ha portato invece ad elaborare, sempre di più, le dissonanze con armonie sempre più accentuate e presenti. Mentre prima dello spettacolo Cenere pensavo le musiche come “disturbanti” per il pubblico e quindi forzavo su tappeti atonali e spesso parecchio dissonanti, oggi, dopo appunto la mia personalissima riscoperta del “suono del corpo” di un attore, accenno molto più frequentemente a una struttura armonica ben organizzata. Nella fattispecie, in Minima Mente Blu, ho cercato anche accenni melodici, più o meno marcati, e ho anche provato ad accostare a dissonanze, anche invadenti, ritmiche semplici ma significative.
Credo che il lavoro fatto sia perfettamente in linea con le idee registiche e credo anche che il mio studio si concentrerà sempre di più sul suono del corpo, sui suoi colori o quantomeno sui colori che io riesco a intuire.

Ph. Giuseppe Contarini –  Fotoinscena