GIUDA

ed era di notte

II CAPITOLO DELLA TRILOGIA DEI TRADITORI O PORTATORI DI COLPA

con
(in ordine alfabetico)

Danilo Carciolo, Michele Carvello, Martina Cassenti

Regia e drammaturgia
Auretta Sterrantino

Allestimento
Valeria Mendolia

Musiche originali
Filippo La Marca e Vincenzo Quadarella

Assistente alla regia
Elena Zeta

Ufficio stampa
Vincenza Di Vita

Fotografo di scena
Giuseppe Contarini

QA-QuasiAnonimaProduzioni

 

«In verità vi dico, uno di voi mi tradirà.»
«Sono forse io, Signore?»
Chi ha tradito chi?
Una notte che spezza due vite in un sacrificio estremo fatto per amore. Un amore tradito.
Un tormento che strazia le carni.

Cadde una foglia, l’ultima foglia. Ed era di notte.

_______________

In scena domenica 24 MARZO 2019
Chiesa di S.M. Alemanna ore 18.00
V appuntamento – INTROSPETTIVA SUL TRADIMENTO
ATTO UNICO. Scene di Vita, Vite di Scena

Per info e prenotazioni 328 3192600 – quasianonima@gmail.com

________________________

DANILO CARCIOLO
Nasce a Siracusa nel maggio del 1989. Il suo interesse e la sua passione per il teatro si accendono con l’incontro con la persona e l’opera di Carmelo Bene. Dopo i primi anni di formazione nella scuola Silva Arte Danza e Musical, viene ammesso al triennio professionale dell’Accademia D’Arte del Dramma Antico dell’Istituto nazionale del Dramma Antico (Fondazione INDA) di Siracusa. Negli anni d’accademia si dedica allo studio della recitazione con i maestri Antonio Zanoletti, Mauro Avogadro, Massimo De Francovich, Daniele Salvo, Emiliano Bronzino, Graziano Piazza, Elisabetta Pozzi, Maurizio Donadoni, Gianni Salvo, Andrea Battistini, Sergio Basile, Adriano Evangelisti e Luca Bargagna, commedia dell’arte con Carlo Boso, arte della parola e recitazione in versi con Flavia Giovannelli, biomeccanica teatrale e teatrodanza con Dario La Ferla, Miki Matsuse e Micha Van Hoecke, movimento scenico con Antonio Bertusi, danza con Vasiliy Lukianenko, Amina Amici e Francesco Manetti, scherma scenica con Massimo Cimaglia, canto con Elena Polic Greco e Simonetta Cartia, educazione alla voce con Francesca Della Monica, Ernani Maletta e Marco Podda.
Con la direzione di Lorenzo Muscoso, partecipa ad alcune edizioni del Festival Verghiano, ricoprendo il ruolo del bandito Gramigna nella riscrittura scenica della novella di Verga L’amante di Gramigna, in luoghi come la Cunziria di Vizzini e il carcere di Enna.
Nel corso di tre anni prende parte a sei produzioni INDA al Teatro Greco di Siracusa: esordisce nel 2016 nel Coro dei cittadini di Fere nella tragedia Alcesti di Euripide, regia di Cesare Lievi; nel 2017 è nel Coro in “Fenicie” di Euripide, regia di Valerio Binasco e nel Coro di Iniziati ai misteri eleusini e tra i marionettisti de Le Rane di Aristofane, regia di Giorgio Barberio Corsetti, con le musiche originali dei SeiOttavi; nel 2018 è nel coro di Edipo a Colono di Sofocle, regia di Yannis Kokkos e musiche di Alexandros Markeas, nella ripresa de Le Rane (andata in onda su Rai 1 e Rai 5) e nel Coro de I Cavalieri di Aristofane, per la regia di Giampiero Solari. Nello stesso anno è diretto, nel ruolo del Messaggero, da Luca Bargagna in Edipo re da Sofocle, Pasolini e Cormac McCarthy, saggio di conclusione del III anno di accademia, andato in scena al Teatro Massimo Comunale di Siracusa e al teatro greco di Palazzolo Acreide. Dopo il conseguimento del diploma accademico, parte per la Grecia per riproporre Edipo a Colono di Sofocle al Teatro Antico di Epidauro, in occasione del Festival di Atene ed Epidauro, ed è chiamato a partire per il tour nazionale de Le Rane di Aristofane in alcuni dei maggiori teatri italiani.

MICHELE CARVELLO
è nato a Caltanissetta nel 1995, sempre curioso, la sua passione per il teatro comincia da piccolo quando assiste a una performance religiosa/teatrale del padre Luigi; continuerà a vedere e fare teatro con la “Comunità la Presenza”, una compagnia teatrale di stampo cattolico. Grazie a questi esempi matura una propensione alla compassione e alla solidarietà che lo porteranno a fare esperienze quali i viaggi di “missione” in Uganda e in Perù, e attività sportive e teatrali nei carceri di Caltanissetta e di Enna.
Comincia la sua formazione teatrale a 16 anni frequentando il Corso Primavera dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico di Siracusa. Dopo aver conseguito il diploma superiore nel Liceo Classico “Ugo Foscolo” di Canicattì, nel 2014 viene ammesso all’Accademia d’Arte del Dramma Antico dell’INDA  (Fondazione INDA) di Siracusa. In quegli anni è stato diretto da Moni Ovadia e Mario Incudine in Alla ricerca di una terra straniera più amica della nostra patria e Le Supplici presso il Teatro Greco di Siracusa; da Simonetta Cartia in Le Troiane al museo Paolo Orsi di Siracusa; da Attilio Ierna in Antologia di Spoon River; da Cesare Lievi in Alcesti presso il Teatro Greco di Siracusa; da Carlo Boso in Il Conte di Caserta a Montreuil e allo Château de Champs-sur-Marne; da Marco Baliani in “Sette contro Tebe” presso il Teatro Greco di Siracusa (poi in tournée nazionale); da Giorgio Barberio Corsetti in Le Rane presso il Teatro Greco di Siracusa. Nel 2017 si diploma all’Accademia d’Arte del Dramma Antico con il saggio Le Baccanti curato da Carlo Boso nel ruolo di Tiresia/Coreuta. Successivamente è diretto da Antonio Zanoletti, Auretta Sterrantino e Claudio Laiso in Due uomini due civiltà a Lugano, e da Giusi Norcia in Antigone- Il Teatro dei Sentimenti (lezione-spettacolo presso il teatro comunale di Noto). Nel marzo del 2018 ha interpretato il ruolo di Salvo in Mare Nostrum per la regia di Elena Zeta. Negli anni frequenta vari stage intensivi (tenuti da Andrea Battistini; Maurizio Donadoni; Daniele Salvo e Andreas Rallis) per approfondire lo studio sul corpo e la voce e, in particolare, frequenta lo stage internazionale della Commedia dell’Arte tenuto da Carlo Boso a Versailles. Dal 2018 collabora con QA-QuasiAnonimaProduzioni per cui è stato Cervantes in Quarantena. Chiostro/Interno/Notte/ Cervantes-Caravaggio; Riccardo III in Riccardo III. Suite d’un mariage e Abele in Caino. Homo Necans. Attualmente frequenta la facoltà di Lettere e Filosofia con indirizzo in Arti e Scienze dello Spettacolo presso l’Università La Sapienza di Roma.

MARTINA CASSENTI
Palermo, classe ’90. Da sempre appassionata di cinema e teatro, decide di intraprendere la carriera di attrice e, dopo aver conseguito il diploma di maturità classica, entra a far parte della compagnia teatrale I Policandr” fondata e diretta da Rosetta Iacona, allieva di Michele Perriera. Vince il premio Miglior Attrice Protagonista nel ruolo di Antigone alla XI edizione del Tindari Teatro Giovani 2012 per lo spettacolo diretto da Maurizio Luigi Carlo Vitale Le Antigoni da Sofocle, Brecht, Wail. Dal 2014 al 2017 frequenta l’Accademia d’Arte del Dramma Antico di Siracusa, seguendo, tra gli altri, workshop intensivi con Micha Van Hoecke, Francesca della Monica, Mario Incudine; viene seguita nella recitazione da maestri come Andrea Battistini, Antonio Zanoletti, Graziano Piazza, Emiliano Bronzino, Carlo Boso con cui si diploma nel saggio Baccanti di Euripide, spettacolo in tournée nazionale. Durante il percorso accademico partecipa da allieva-attrice ai cicli di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa, diretta da Federico Tiezzi, Gabriele Lavia, Cesare Lievi, Valerio Binasco, Giorgio Barberio Corsetti. Subito dopo il diploma, viene diretta da Matteo Tarasco nello spettacolo Medee, andato in scena al Teatro dei Calanchi a Pisticci (MT), nel ruolo di Medea, e in Mistero, performance teatrale andata in scena alla villa Correr a Casale di Scodosia (PD). Nel 2017 partecipa al progetto LSD-sentiero I, condotto dai trainer David Gallarello, Luigi Saravo, Melania Giglio, andando in scena con lo spettacolo Agame scritto da Giuseppe Manfridi e diretto da Daniele Salvo. A maggio, nel 2018, debutta al Teatro Impero di Marsala sotto la direzione di Matteo Tarasco nel ruolo della Madre nello spettacolo La favola del figlio cambiato di Luigi Pirandello e nel novembre dello stesso anno si troverà a interpretare ruoli come Proserpina ed Eco nelle Metamorfosi di Ovidio dirette dallo stesso Matteo Tarasco per la drammaturgia di Catia Colica, in occasione del Festival dei Miti Contemporanei, messi in scena al Castello Aragonese di Reggio Calabria.