«UN GESTO FUORI DAL TEMPO»

INTERVISTA A G. LOLLI PER IL CORTILE TEATRO FESTIVAL 2022 – MESSINA
a cura di Giulia Cavallaro

Dopo la messa in scena dello spettacolo Eufemia presso l’Area Iris di Ganzirri, ho avuto modo di intervistare la coreografa e ballerina Giorgia Lolli. La ballerina, laureata nel 2018 presso la Zürich University of the Arts-BA Contemporary Dance, ha la possibilità di lavorare allo spettacolo nel 2020 durante il suo soggiorno da Anghiari Dance Hub, cooperativa nata come tramite tra la formazione di giovani coreografi e la produzione dei loro spettacoli.
In occasione della replica dello spettacolo per il Cortile Teatro Festival ho posto una domanda anche alle altre due ballerine, Sophie Claire Annen e Vittoria Caneva, anche loro parte del progetto promosso da Anghiari Dance Hub.

 Da dove nasce l’idea di questo spettacolo?
Volevo fare un altro spettacolo che doveva parlare completamente di altre cose; ho scritto un progetto, abbiamo vinto un bando, abbiamo fatto una residenza di tre mesi − Anghiari Dance Hub − e ci siamo trovate per la prima volta tutte e tre in sala. Una settimana dopo il nostro arrivo, abbiamo visto un mucchio di roba in teatro e tra quelle cianfrusaglie ho trovato una macchina da scrivere. Quando ho trovato la macchina da scrivere, all’improvviso tutte le cose sono iniziate a cadere nel posto giusto ed è nato Eufemia, che è un lavoro che parla di linguaggio, di conoscersi, di comunicare, di cercare di capirsi (tra noi e il pubblico, o anche tra me e me, a volte).

Come mai ha scelto di intitolarlo proprio Eufemia?
Questo spettacolo è stato un parto con una gestazione lunga, tre mesi sono tanti, e alla fine volevo dargli un nome proprio. Volevamo fosse un nome di donna e un anche po’ antico. Tra le varie opzioni, Eufemia ci ha colpite perché viene dal greco e ha un doppio significato: «colei che parla bene» oppure «colei di cui si parla bene». Anche lì tornava il linguaggio e anche il discorso del femminile e di essere osservata, sia da dentro che da fuori, e abbiamo deciso di chiamarlo così.

Nella presentazione dello spettacolo si parla di una visione «non romantica del romanticismo». Ci si riferisce a una visione disillusa dell’amore?
Volevo che questo lavoro raccontasse la relazione, però è molto complicato parlare di relazioni, soprattutto in tre. Quindi mi sono interrogata su cos’è questa idea di romanticismo, una cosa che a me interessa molto, perché penso sia anche un po’ la base dell’andare a teatro. Perché vai a teatro nel 2022? Perché forse a qualcuno vuoi bene… anche portare qualcuno a teatro è un bel gesto, un gesto fuori dal tempo. Anche io sto ancora cercando che cos’è il romanticismo e anche cos’è in una versione collettiva, non solo uno a uno.

Ha detto di avere trovato la macchina da scrivere per caso, ma perché l’ha scelta?
La macchina che ho trovato a teatro non era questa, ma subito dopo averla trovata ho chiamato i miei genitori, che sono accumulatori compulsivi, chiedendo una macchina da scrivere. Loro hanno risposto che ne avevamo tre e io ho scelto questa. Ho deciso di metterla nello spettacolo perché la macchina da scrivere è un oggetto un po’ curioso, un po’ metaforico. Rimanda a un periodo diverso a seconda delle età, per mia madre vuol dire qualcosa, per me un’altra. Tra l’altro, secondo me, è anche legata alla storia del femminile.

In che modo ha utilizzato la danza come tramite e qual era il suo obiettivo nei confronti dello spettatore?
Io faccio danza da sempre, come le altre due ragazze. È una cosa che fa parte di noi. Per me il corpo in movimento è un corpo vivo, quindi la danza è la cosa che rende viva la creazione. Secondo me danza e parola sono connesse. Siamo nuove nel campo del teatro e il nostro sul monologo è un puro lavoro di sperimentazione. A livello di linguaggio, il mio obiettivo era provare a scardinare un po’ quello della danza contemporanea e della danza classica.

Scrivete che Eufemia è «tutto quello che decidi che sia». Cos’è Eufemia per ognuna di voi?
VC: Per me è un’occasione per incontrarsi, in cui divertirsi è concesso e in cui si gioisce dello stare insieme dentro una cosa che cambia.
SCA: È un incontro che accade nel presente in cui tutto è possibile.
GL: Per me Eufemia è quello che sta nel mezzo tra noi tre.

 

EUFEMIA
di Giorgia Lolli
con Sophie Claire Annen, Vittoria Caneva, Giorgia Lolli
produzione Anghiari Dance Hub 2020
con il sostegno di SdFactory Laboratorio Creativo (Reggio Emilia) e blueFACTORY (Fribourg, CH)
progetto vincitore del Bando Abitante – Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze
proogetto selezionato per la Vetrina della Giovane Danza d’Autore – azione del Network Anticorpi XL 2021

visto al CORTILE TEATRO FESTIVAL 2022
diretto da Roberto Zorn Bonaventura
Castello di Sancho

Ph. Giuseppe Contarini – Fotoinscena