«I NOVI E VINTI»

L’OSSERVATORIO CRITICO DI QA PER IL CORTILE TEATRO FESTIVAL 2022 – MESSINA
di Giulia Cavallaro e Francisca M.

«La poesia più bella del mondo è un segreto tenuto nascosto»
Pinguini Tattici Nucleari, Freddie

«Me l’hai fatta Manuè»
Comincia così l’emozionante spettacolo Le Mille Bolle Blu interpretato e diretto da Filippo Luna e andato in scena il 25 luglio nello spazio del Cortile Calapaj-d’Alcontres per il Cortile Teatro Festival 2022. Filippo Luna, nei panni di Nardino, si affaccia alla finestra e, guardando giù, con un tono triste e malinconico, dice: «Me l’hai fatta Manuè». Manuele è morto, ecco cosa ha fatto, e Nardì, in giacca e cravatta, lo piange senza scomporsi.
All’inizio la scena è vuota, c’è soltanto una sedia da barbiere, un alter ego di pelle e ferro del defunto, e un poster in bianco e nero dei due amici-amanti. Nardino fa il suo ingresso dalle scale ed entra in scena dopo avere attraversato la platea: è l’unico attore in scena e, seppur sia solo, riesce a raccontare la sua storia rendendo vivi i personaggi di cui parla. L’azione di Filippo Luna ruota attorno alla sedia, a cui rivolge parole, attenzioni, occhiate; su di essa sfoga la rabbia di un rimpianto, il dolore per una morte che non può piangere in pubblico: la prende a calci, la colpisce con il grembiule da barbiere, ci sale sopra, la bacia, l’abbraccia e ci si appoggia.
Nardì inizia a raccontare del primo incontro d’amore tra i due, frutto di un destino benevolo che li ha costretti soli nel salone del padre di Nardì, oltre il normale orario di apertura. Un amore sbocciato alle «novi e vinti» di sera, quando i due si rendono conto che è ora di tornare a casa.
Quest’orario diventa un segno: quando metaforicamente si fanno le nove e venti, ci si deve lasciare alle spalle l’amore vero per tornare alla grande mascherata in società (una vita ordinaria con moglie e figli).
Le mille bolle blu è la storia di un amore tormentato, ‘sbagliato’ per l’Italia degli anni Sessanta, rievocati in scena anche attraverso alcuni famosi brani del repertorio italiano di quegli anni, da Celentano a Mina fino anche a Nilla Pizzi. Filippo Luna rende il racconto confidenziale, aiutato dall’ambiente raccolto e dall’atmosfera intima del Cortile Calapaj-D’Alcontres.
L’amore dolce e mai volgare di Nardino e Manuele è così puro da far emozionare il pubblico, che infatti, alla fine, si alza applaudendo. Lo spettatore vive le scenate di gelosia, le dichiarazioni d’amore sentite ma mai pronunciate e l’ultimo enorme “ti amo” detto a denti stretti da Nardì in ginocchio sulla tomba di Manuè, mentre piange con dei fiori rossi in mano.
Filippo Luna ha rapito il pubblico e, quando sono arrivate le nove e venti per lo spettacolo, quando è arrivata l’ora di andare, si è sperato che Nardino e Manuele prendessero nuovamente vita. Ed è incredibile pensare che uno spettacolo così dinamico possa aver preso vita da un uomo e una sedia da barbiere.

 

LE MILLE BOLLE BLU
Scritto da Salvatore Rizzo
Diretto e interpretato da Filippo Luna
Prodotto da Nutrimenti Terrestri

Visto al CORTILE TEATRO FESTIVAL
Diretto da Roberto Zorn Bonaventura
Castello di Sancho

Ph. Giuseppe Contarini – Fotoinscena