APPUNTI DALLA TERRA DELLE CENERI #9

Diario delle prove di “Prometheus”, QA-QuasiAnonimaProduzioni

a cura di Elena ZETA

mercoledì 26 aprile 2017

GIORNO NOVE

 

…ma qual è, in fondo, il dubbio di Efesto?

 

PROLOGO

«(Si avanzano Potere e Forza, tenendo stretto Prometeo. Li segue Efèsto.
Sostano dinanzi ad una scabra erta rupe)»

 

Così principia il Prometeo incatenato di Eschilo, già una chiara indicazione nella sola prima riga. E infatti lungo tutto il prologo, si dipana un serrato dialogo tra Efesto e Potere, il primo manifestando che «legare a forza / su questo abisso procelloso un Nume / ch’è del mio sangue, non mi regge il cuore» e il secondo spronandolo a compiere il suo dovere, ricordandogli che gli ordini vanno eseguiti, perché in fondo «niuno, tranne Giove, è libero». Lo stesso, con un pizzico di cinica malizia, ricorda costantemente la nostra Bios:

«ἐλεύθερος γάρ οὔτις ἐστì πλήν Διός»
«Nessuno è libero, tranne Zeus»

Brutto, zoppo, claudicante, addirittura rifiutato dalla madre e poi dal padre, è il dio del fuoco, ma sicuramente non stupido, né superficiale, men che meno pragmatico. Lui sa che esiste una eukosmìa (εὐκοσμία), un “ordine” – chiamiamolo così -, che governa il mondo, terrestre e celeste, che li tiene uniti e disgiunti, in costante comunicazione e (s-)bilanciamento. Per lui l’esistenza è giustificata da un equilibrio, quindi da una forma, da come è organizzata. Il contrario di ciò che propaganda Prometeo, per cui l’esistenza è giustificata dagli agenti, da una sostanza, di cui ci nutriamo e che diamo in nutrimento agli altri.

Trentamila anni dopo essersi costretto a inchiodare il titano alla rupe scizia, Efesto è ancora convinto che esista una “giustezza”, non rifiuta l’evidenza della tirannide di Zeus. Ma l’idealismo con tanto di fanfara che Prometeo si strascica appresso gli provoca un dubbio tutto moderno, tutto “politicamente” moderno – si potrebbe contestualizzare. Aiutando Prometeo, che cosa sta sposando? La causa perpetua della vita, o quella più limitata della reazione? Sicuramente il suo interlocutore espone un’analisi impeccabile del presente, ma quanta lungimiranza c’è nelle sue parole? La vita è nascita, la vita è movimento… ma la vita è anche morte. Sono cicli che si chiudono, dando modo ad altri di cominciare. E sebbene alle volte bisogna forzare gli eventi, altre volte bisogna solo sottrarsene, per evitare di tirarli sempre e solo verso di sé.

E qua che si gioca la funambolica partita di Efesto: tra l’adesione alla persona e l’adesione al progetto di Prometeo.

…e sembra strano, a posteriori, condensare tutti questi diversi respiri, vissuti tra le battute e le letture, tra i tè e le risa, tra riflessioni che sembrano non c’entrar nulla e morsi di dolciumi… e vederli magicamente formare una nuvola, capace di far piovere per abbeverare un futuro.